16 Ottobre 2021

Spalletti, Torino: dobbiamo lottare come loro. Non parlate solo di Insigne

Immagine di repertorio

Spalletti

Spalletti durante la conferenza stampa prima della sfida con il Torino: dobbiamo lottare come loro. Non parlate solo di Insigne

Spalletti durante la conferenza stampa prima della sfida con il Torino: dobbiamo lottare come loro. Non parlate solo di Insigne.

Parole chiare ed esplicite quelle di Mister Spalletti nella conferenza stampa prima della delicata sfida di Napoli-Torino in programma domani pomeriggio alle 18 al Maradona.

Su Insigne:

“Siete spaventatori professionisti. Sì, dopo la sconfitta si diceva di vedere la reazione, poi a Firenze, ora dopo queste altre partite, io sono sempre stati rappresentato come chi crea i fantasmi, voi con queste frasi ‘viene il bello’ è come quando si attendeva il primo ko, poi Firenze. Ora c’è i contratto di Firenze, non si può andare avanti senza la firma, c’è sempre questa storia, ora si parla delle prossime partite, prima o poi si indovina, domani piove, domani piove, domani piove, e prima o poi pioverà. Sono partite che possono crearci delle difficoltà, ma abbiamo la rosa per andare incontro ad un periodo difficile, ma ho recuperato anche elementi come Demme, Mertens, Lobotka, elementi per noi fondamentali”.

Sulla sfida di domani con il Torino:

“Le partite si preparano sempre allo stesso modo, sono tutte importanti, tutte hanno 3 punti in palio. Ma si vedono i dettagli di chi affrontiamo, che comportamenti usano, le loro caratteristiche e noi sappiamo il nostro percorso. Abbiamo iniziato parlando chiaramente della nostra ambizione, vivere senza scopo è già raggiunto, noi vogliamo avere uno scopo per allenarci e giocare in modo corretto, facendo fatica e sudando, lo si fa per un risultato. Non mi basta una vita facile, voglio metterci qualcosa di mio. Poi è chiaro che il Torino ha una storia di squadra che lotta, tosta, ogni volta ho sempre avuto difficoltà, ti dà battaglia, ora con Juric ancora di più perché è uno che sa fare il suo lavoro, ha il suo credo, prende calciatori con quella caratteristica che vuole, nell’analisi di questa gara non troverei giustificazioni al fatto che abbiamo lottato meno di loro per la nostra classifica, il nostro pubblico, l’amore che ci circonda, questo mi dispiacerebbe”.

Sulla condizione di Mertens e la voglia di giocare del belga:

“Molto bene, si è messo definitivamente alle spalle questo periodo e si sente realmente di far parte dei 16 titolari che ci sono per partita, noi continuiamo a parlare di 11 titolari ma dobbiamo uniformarci. Con i 5 cambi i titolari non sono più 11, ma sono solo nelle menti di chi vuole cercare il dubbio dei calciatori. Ci sono i titolari dei 60 minuti ed i titolari dei 35′, loro possono risolverla in qualsiasi momento e quindi hanno la stessa importanza di chi ha la maglia all’inizio”.

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