23 Luglio 2015

Scavi di Pompei chiusi alle 11, è allarme

Oggi e domani gli scavi di Pompei, rimarranno chiusi fino alle 11, creando forti disagi a molti turisti, e creando molte problematiche 

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Non basta il caldo afoso che in questi ultimi giorni sta invadendo la nostra penisola, ma anche problemi inerenti ai luoghi turistici, come gli Scavi di Pompei, a creare ulteriori disagi.

Il sito più ammirato e visitato al mondo, rimarrà chiuso fino alle 11 del mattino.

La Cisl e la Flp aspettavano da Franceschini un cenno di garanzia per le problematiche che quotidianamente si presentano.

Garanzie che però non sono mai arrivate, ricordano i sindacati. L’apertura di credito del soprintendente Massimo Osanna è bastata solo a salvare in extremis lo spettacolo di Roberto Bolle, convincendo le parti sociali a differire l’assemblea indetta per sabato 25 luglio.

La speranza di Massimo Osanna e che i lavoratori capiscano quanto sia grave la chiusura degli Scavi di Pompei fino alle 11, e presentarsi ai propri posti di lavoro, in modo da permettere il normale svolgimento lavorativo del sito, evitando di creare ulteriori disagi e rendendo la visita gradevole ai turisti.

Infatti Osanna, ha sottolineato che è contrario a queste manifestazioni in quanto non portano a nulla di positivo, e per questa ragione si sta adoperando affinché possa trovare giuste soluzione in merito al problema.

Inoltre queste chiusure improvvise degli Scavi di Pompei, non fanno altro che peggiorare l’immagine di Napoli e tutto ciò che si dice su questa città, perché. in questo modo inconsapevolmente spostiamo i turisti a visitare altri luoghi italiani, poiché non si presentano gli stessi disagi.

Bisognerebbe sensibilizzare l’amministrazione, in modo da giungere ad un’organizzazione di lavoro efficace,che tenga conto di un parametro per stabilire la reale esigenza dell’organico, sia per la vigilanza che amministrativo e tecnico” affermano i segretari di Cisl, Antonio Pepe, e di Flp, Michele Cartagine.Un accordo che sappiamo non troverà soluzione immediata, per cui abbiamo più volte chiesto di applicare una certa flessibilità lavorativa, in modo da agevolare anche quei lavoratori che hanno dato la propria disponibilità a mansioni lavorative non inerenti al proprio profilo.”

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