12 Gennaio 2020

Riccardo Muti: “un Lincoln Center anche a Napoli”

Foto da Pagina Facebook ufficiale del maestro Riccardo Muti

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Riccardo Muti ha proposto nei giorni scorsi la realizzazione di “un centro culturale che metta in connessione i grandi siti cittadini, dal San Carlo a Palazzo Reale, al Mann e a Capodimonte”. Immediato il sostegno dei direttori dei musei napoletani

Napoli è una città ricca di bellezze. Nonostante si tratti di una frase scontata e spesso abusata, il patrimonio musicale, storico, artistico e culturale è immenso. Un patrimonio che potrebbe essere sinonimo di potenzialità qualora esistesse una strategia volta a mettere al centro della vita cittadina questi poli. Va in questo senso, infatti, l’idea lanciata qualche giorno fa da Riccardo Muti, il celebre direttore d’orchestra nato proprio a Napoli, in un’intervista concessa a Repubblica. In occasione del suo ritorno al San Carlo di domenica prossima (19 gennaio), il maestro ha voluto dare qualche consiglio al futuro soprintendente Stéphane Lissner.

Gli faccio tanti auguri e se devo dargli un consiglio – afferma Muti – è quello di entrare nella storia del teatro e della città. Il San Carlo poggia su una Napoli capitale della musica nel mondo, lì è passato l’universo, come ebbe a scrivere lo stesso Mozart, che considerava Napoli la mecca della musica“.

Il direttore sottolinea, inoltre, come la storia musicale del glorioso teatro debba necessariamente essere fondamento anche del suo futuro: “Un teatro glorioso con una storia inimitabile, con direttori come Donizetti, Rossini, Mercadante. Lì sono passati Cimarosa, Paisiello, Verdi. È chiaro che un teatro così deve essere aperto al futuro, però non bisogna dimenticarne la storia. Va riproposto cosa è stato e ha rappresentato nel mondo tra ‘ 700 e ‘ 800. Non dimentichiamo inoltre che nel dopoguerra il San Carlo ebbe un grande soprintendente, Pasquale Di Costanzo, che fece debuttare Cantelli, Abbado, il sottoscritto. Spero e auguro a Lissner di farsi una grande cultura sulla storia di quel teatro, che possa essere elemento propulsore di ogni attività futura“.

La proposta di Muti: un centro di coordinamento culturale

Il patrimonio, dunque, c’è ed è inestimabile. Ciò che manca è un centro che coordini i grandi siti di Napoli e incanali cittadini e turisti in un percorso culturale unico nel suo genere. “Una sorta di Lincoln Center a Napoli” è la proposta di Riccardo Muti. Un centro che, proprio come quello newyorkese, accolga tutte le direzioni dei più importanti poli culturali della città e faccia da incubatore di nuove idee, attività e collaborazioni. “Serve un centro culturale – spiega il maestro-, che metta in connessione la biblioteca del Conservatorio e i grandi musei come Capodimonte, il Mann“. Solo così, secondo Muti, si può porre la cultura partenopea al centro della vita della città.

I direttori dei musei: “Noi ci siamo”

Non si è fatta attendere la risposta dei direttori dei più importanti musei napoletani. “Il maestro Riccardo Muti ha assolutamente ragione – dichiara Paolo Giulierini, direttore del Museo Archeologico Nazionale di Napoli (MANN) – incentivare i rapporti tra musei è la mossa ideale per pianificare una politica culturale di successo. Gli fa eco Sylvain Bellenger, direttore del Museo e Real Bosco di Capodimonte: “Come i migliori figli di Partenope ha una predilezione per questi luoghi: l’adorazione, sempre lucida, è pari al dolore per questo o quel problema che attanaglia la città. Una rete tra i luoghi della cultura sarebbe straordinaria. Ma se vogliamo citare New York, non dimentichiamo che anche Napoli ha il suo Central Park, ed è il Real Bosco di Capodimonte“.

Concorde anche la soprintendente uscente del San Carlo Rosanna Purchia che a breve cederà il posto proprio a Lissner: “Il maestro Riccardo Muti ha visto bene la rete tra enti culturali e musei può trovare qui un unicum: quel che serve, però, è certamente una regia collettiva“.

Il patrimonio c’è. Gli artisti propongono e la cultura risponde. Ora sta alla città dichiararsi “presente”.

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