20 Gennaio 2020

Dracula a Napoli? Alla scoperta della tomba nella Chiesa Santa Maria la Nova

Fonte: pixabay

Dracula

Dracula a Napoli? Alla scoperta della Chiesa Santa Maria la Nova e della misteriosa tomba presente nel chiostro dell’edificio

Dracula è il nome del vampiro più famoso creato dalla penna dello scrittore irlandese Bram Stocker nell’omonimo romanzo.

Il personaggio ha affascinato scrittori, fumettisti e sceneggiatori, dando vita a diverse opere della cultura popolare.

Infatti, oggi con la rubrica di Napoli.ZON on Tour, abbiamo deciso di scoprire uno dei luoghi misteriosi di Napoli legati al principe dei vampiri, tornato alla ribalta grazie ad una serie tv su Netflix.

Vlad Tepes, principe della Vallacchia

In realtà, il personaggio di Dracula si ispira ad una figura storica realmente esistita.

Si tratta di Vlad Tepes III, voivoda, cioè signore della Vallacchia (attuale Romania), vissuto nel XV secolo.

All’epoca, nell’Europa Orientale, la potenza bizantina era stata sostituita da quella turca.

I Turchi Ottomani, insediati in Anatolia, si erano diffusi nella penisola balcanica, conquistando la Grecia, l’Albania, la Macedonia e arrivando a minacciare più volte l’Ungheria.

Questi regni furono riorganizzati in voivodati, principati con signori locali alleati degli invasori.

Le origini del nome

Il nome Dracula è in realtà ereditato dal padre, Vlad II.

A parlarne è il professore di storia Giovanni Vitolo nel libro Medioevo: i caratteri generali di un’età di transizione.

Infatti Vlad II portava con se una medaglia, simbolo dell’ordine cavalleresco di appartenenza, l’Ordine del Drago di Sigismondo di Lussembrugo, imperatore del Sacro Romano Impero.

Tale ordine era riconosciuto dal simbolo del dragone pendente da una croce, simbolo di Cristo che ha sconfitto Satana.

Così, sia padre che figlio, furono battezzati “Draculea” cioè “figli del diavolo”.

Per quanto riguarda Vlad III, il soprannome “Tepes” cioè l”Impalatore” deriva dall’abitudine di impalare vivi i suoi nemici sconfitti in battaglia, una pratica di tortura imparata dai Turchi.

Il sepolcro a Napoli

Alcuni storici ipotizzano che Vlad sia sepolto al Monastero di Sagov, a 35 kilometri a nord da Bucarest.

Dal 2014, dopo alcuni studi di esperti dall’Università di Tallin, c’è l’ipotesi che Vlad Tepes fosse sepolto a Napoli, nella monumentale chiesa Santa Maria la Nova.

Si parla di una presunta figlia del voivoda romeno, la quale, scappata dai Turchi, abbia chiesto aiuto agli Aragonesi.

Qui, avrebbe sposato un nobile napoletano della dinastia dei Ferillo.

Alla fine del 2018 le prime conferme, infatti la scritta non risale al 1800 ma molti secoli prima.

Giuseppe Reale, presidente dell’ONLUS Oltre il Chiostro, vede questo ritrovamento come una nuova occasione per il centro storico di Napoli:

«Questa iscrizione criptata della Cappella Turbolo e la nota tomba della famiglia Ferillo nell’attiguo Chiostro di San Giacomo della Marca, effigiata con un enorme dragone[…], un tempo potrebbero essere state collocate l’una accanto all’altra, poiché tutte le tombe del Chiostro precedentemente erano collocate in Chiesa. Le ricerche condotte le hanno messe al centro di una suggestiva ipotesi, che sta contribuendo a fare dell’intero Complesso Monumentale di Santa Maria la Nova, ancora di più, uno dei principali attrattori turistici e culturali del centro storico […]».

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