La protesta degli agricoltori in Sicilia: Il Primo corteo
Tanti presidi e comitati spontanei provenienti delle province di Caltanissetta, Enna, Ragusa, Siracusa, Agrigento, Trapani e Palermo
La protesta degli agricoltori in Sicilia si espande e coinvolge anche i consumatori. A seguito di molteplici incontri, riunioni e piccole manifestazioni locali, gli agricoltori, gli allevatori e i pescatori hanno stabilito di muoversi verso il capoluogo siciliano per un’unica manifestazione.
Un primo grande appuntamento, organizzato dai tanti lavoratori ed imprenditori, impegnati nel comparto agricolo e pesca, si terrà in Sicilia il 20 marzo alle ore 10.00 a Palermo.
La protesta degli agricoltori in Sicilia – La partecipazione delle province siciliane
Il Primo Corteo di agricoltori, allevatori, pescatori e consumatori partirà da Piazza Marina, nel centro storico di Palermo, per concludersi davanti alla sede della Regione Sicilia in piazza Indipendenza, con l’intento di essere ricevuti dal Presidente della Regione Sicilia e dall’Assessore regionale all’Agricoltura.
Tanti presidi e comitati spontanei parteciperanno alla manifestazione: agricoltori, allevatori e pescatori provenienti delle province di Caltanissetta, Enna, Ragusa, Siracusa, Agrigento, Trapani e Palermo.
Nel frattempo hanno confermato la propria adesione al corteo tanti cittadini attivi provenienti da svariate province della Sicilia.
La protesta degli agricoltori in Sicilia – I timori degli agricoltori
Il piano strategico europeo della Pac e la strategia UE del Farm to Fork hanno continuato a minare un comparto già molto stressato, destando enormi timori negli agricoltori siciliani. La situazione ormai insostenibile ha destato maggiori preoccupazioni negli imprenditori, tanto da spingerli a manifestare ad oltranza. Tali i motivi: le importazioni del grano e di altri cereali dal Canada e dall’Africa provocano il crollo dei prezzi poiché vengono venduti a prezzi bassissimi (trattasi di prodotti di bassa qualità in quanto coltivati con l’aiuto di glifosati che ne accelerano la maturazione e l’essiccazione); il consequenziale calo della sovranità nazionale alimentare, a causa dei patti bilaterali tra Italia/UE e i paesi extraeuropei che sostengono lo scambio delle merci tra paesi e favoriscono solo le grandi industrie nazionali; il prezzo di vendita che non copre i costi di produzione, a causa della concorrenza sleale e della lunga filiera intermedia tra il produttore e il consumatore ed al continuo aumento dei prezzi delle materie prime e di consumo dovuto soprattutto alle guerre in corso; lo spopolamento delle aree rurali dovuto anche all’abbandono delle attività agricole; il danno alla salute dei cittadini (quindi anche alla propria e quella dei familiari), vista la quantità di importazione di alimenti contaminati da sostanza nocive; l’espropriazione dei terreni, annunciata dal D.L. Semplificazione Draghi del 2021 che consentirebbe l’utilizzo delle aree più significative del nostro territorio (aree agricole, parchi, boschi) per favorire la costruzione d’impianti che producono energia fotovoltaica, eolica, da rifiuti combustibili; la tassazione che avviene sull’identificazione del reddito agrario mediante dati catastali, reddito aumentato negli anni fino all’80%. Tale metodo di tassazione tende ad avvantaggiare gli imprenditori che riescono, a parità di qualità dei terreni, a raggiungere livelli di reddito più alti.
La protesta degli agricoltori in Sicilia – Il documento
Gli agricoltori, gli allevatori, i pescatori e i consumatori siciliani chiedono che i settori dell’agroalimentare e della pesca vengano regolamentati e tutelati rispettando le esigenze nazionali di comparto e cittadine, salvaguardando: la salute, la sopravvivenza delle aziende agricole e dei pescatori e il territorio.
Un documento di 4 pagine è stato stilato dai movimenti siciliani, da sottoporre alle istituzioni, per migliorare, salvaguardare e promuovere le attività degli agricoltori, degli allevatori e dei pescatori e tutelarne i diritti, ed inoltre difendere la salute dei cittadini italiani.
L’agenda green e le normative europee mettono a repentaglio la sopravvivenza delle piccole e medio piccole imprese, non tutelano la salute dei consumatori e in nome della transizione ecologica rischiano di destinare gran parte del territorio italiano alle energie alternative.
La protesta degli agricoltori in Sicilia – Il blocco delle navi
Gli agricoltori siciliani, il mese scorso, hanno già denunciato alle autorità competenti, presentandosi allo sbarco di una nave proveniente dal Canada, al Porto di Pozzallo, la qualità del grano proveniente dalle importazioni extra-UE che si presentava alla vista in pessime condizioni qualitative, alimento visibilmente trattato con sostanze nocive per la salute.
La protesta degli agricoltori in Sicilia e le normative europee
Potrebbero piacerti anche gli articoli: La protesta degli agricoltori a Roma , La protesta degli agricoltori in Campania lancia una sfida, La protesta degli agricoltori, il blocco delle navi nei porti , La protesta degli agricoltori a Napoli, La protesta degli agricoltori dei C.R.A. , La protesta degli agricoltori in Italia e in Campania, La protesta degli agricoltori e la manifestazione a Roma , La protesta degli agricoltori crea un’Europa unita , Gli alimenti artificiali che imitano il formaggio e il miele, Gli alimenti sintetici, le aziende in Europa e in Italia
ARTICOLO SUCCESSIVO