22 Febbraio 2024

Gli alimenti artificiali che imitano formaggi e miele

Le nuove tecnologie per sostituire prodotti di origine animale con alimenti alternativi

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Gli alimenti artificiali

Gli alimenti artificiali e quelli sintetici possono sostituire gli alimenti tradizionali, specialmente in paesi come l’Italia che sono sostenitori di un alimentazione sana e naturale?

L’ascesa di soluzioni tecnologiche che tentano di sostituire i cibi di origine animale e altri prodotti alimentari di base con alternative prodotte in laboratorio è spinta dalla retorica secondo cui l’agricoltura industriale è indispensabile per nutrire il mondo. Il modello agricolo industriale si sta imponendo sulle piccole realtà agricole rischiando di far scomparire il cibo vero e ricco di nutrienti. Eppure è soprattutto dai piccoli agricoltori che proviene il nostro cibo.

Inoltre c’è chi sostiene che creare un sistema agricolo senza animali non è la risposta alla crisi climatica.

Le aziende, oltre agli alimenti sintetici (carne) di cui abbiamo parlato in un precedente articolo, stanno continuando a sperimentare anche altri tipi prodotti, tra cui il formaggio e il miele.

Aziende che producono cibi che assomigliano ad alcuni alimenti ma che non ne contengono l’ingrediente principale.

Gli alimenti artificiali e gli alimenti sintetici: la differenza

Vi è una profonda differenza tra cibo sintetico e cibo artificiale: il primo è originato dalla moltiplicazione cellulare in vitro, il secondo è intento a sostituire alimenti di origine animale con alimenti di origine vegetale imitandone il sapore.

Gli alimenti artificiali: aziende di produzione

Le aziende manifatturiere che producono prodotti simil caseari partono dall’assunto che anche l’industria casearia abbia un altissimo impatto ambientale, oltre al fatto che provochi enorme sofferenza agli animali. Stesso principio per le aziende che producono miele.

Nel settore degli alimenti artificiali spiccano l’azienda londinese Better Diary, quella francese Bel insieme all’americana Climax Food, attualmente impegnate nella produzione di formaggio “artificiale”, l’azienda israeliana BEE-IO specializzata nella produzione del miele artificiale.

Gli alimenti artificiali: formaggi, yogurt e gelato dell’azienda inglese Better Diary

Better Diary Food And Beverage Manufacturing è un’azienda di Londra (Inghilterra). Promette che, usando una precisa fermentazione, produce prodotti simili ai formaggi, yogurt, gelato senza l’uso di materie prime di origine animale. (fonte Linkedin)

È chiaramente spiegato sul sito dell’azienda inglese: “Molecolarmente i nostri formaggi sono quasi identici a quelli tradizionali ma senza lattosio, senza ormoni e con grassi più sani, fanno meglio al nostro organismo. Utilizzando un processo chiamato fermentazione di precisione, creiamo una caseina priva di elementi provenienti da animali al 100%. Per produrre abbastanza caseina utilizziamo grandi fermentatori in acciaio inossidabile. E, proprio come nella produzione della birra, nutriamo il nostro lievito con acqua e zuccheri. Aggiungiamo alla nostra caseina grassi vegetali, zucchero, sali minerali e un pizzico di sale. Seguiamo poi le tecniche di Caseificazione perfezionate nel corso dei secoli. I vecchi piatti preferiti come il cheddar, il parmigiano e lo stilton, creati in un modo completamente nuovo. I nostri formaggi hanno la sapidità del cheddar stagionato o il sapore di nocciola del parmigiano. Essi hanno le stesse caratteristiche dei formaggi ma sono più sani e più sostenibili, quindi sono migliori, per noi e per il nostro pianeta.”

Gli alimenti artificiali: i formaggi dell’azienda francese Bel in partnership con l’americana Climax Food

La sfida lanciata dal produttore di formaggi, il colosso francese Bel e da Climax Foods, azienda americana di biotecnologie specializzata nello sviluppo di innovativi prodotti plant based, è l’uso dell’intelligenza artificiale per creare prodotti vegetali che imitino alla perfezione il formaggio.

Le due aziende, infatti, hanno stretto una partnership per sviluppare “alternative vegetali indistinguibili dal formaggio”, con Bel che è anche entrata nel capitale della società Usa.

Climax aiuterà i francesi a creare la nuova generazione di Kiri, Boursin, Babybel e Nurishh, tutti 100% vegetali. Utilizzando l’analisi predittiva e l’intelligenza artificiale, infatti, Climax Foods ha raggiunto una conoscenza completa della struttura molecolare degli alimenti di origine animale, che consente loro di creare versioni a base vegetale con consistenza, sapore e densità nutrizionale identici. (Insiderdairy.it)

Gli alimenti artificiali – Miele

BEE- IO è un’azienda di tecnologia alimentare con sede a Rehovot Israele. Il sito dell’azienda spiega: “Per rispondere alla crescente domanda di miele ecologico e sostenibile, BEE-IO offre una soluzione innovativa: produrre miele senza api. In un testo relativo ad incontro del 22 agosto 2023, pubblicato sul sito di BEE-IO cita: “Aumentando la consapevolezza tra le parti e persuadendo i politici a sostenere soluzioni per i sistemi alimentari, le aziende FoodTech possono favorire risultati nutrizionali, ambientali, economici e sociali migliori sia su scala nazionale che globale.”

Oltre a queste tecnologie industriali se ne affacciano tante altre nel mercato alimentare. È il caso dell’uso del microbioma per poter quadruplicare la resa del raccolto del grano.

L’azienda israeliana Lavie Bio studia fortemente questa tecnologia.

“Mentre economisti e politici propongono piani di lavoro, un’azienda israeliana di tecnologia agricola e biologica afferma di aver fatto una scoperta scientifica che può aiutare ad abbassare i prezzi del pane. Attraverso l’uso dei batteri del microbioma, la resa del raccolto di grano può essere quadruplicata, secondo Lavie Bio. La soluzione è già in fase di implementazione negli Stati Uniti.” (Jerusalem Post)

Secondo quanto spiegato sul sito di Lavie bio “La piattaforma BBD Biology Driver Design” facilita e accelera la progettazione e lo sviluppo basati sul microbioma attraverso la decodifica di complesse interazioni microbio/ospite e l’identificazione degli elementi genetici chiave (funzioni) che governano queste interazioni.”

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