12 Aprile 2020

12 aprile: San Giuseppe Moscati, il santo “medico dei poveri”

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Durante questa Pasqua cade anche la ricorrenza cristiana dedicata a San Giuseppe Moscati, il santo “medico dei poveri”. Aiutò Napoli durante l’epidemia di colera

In questo 12 aprile cade la Santa Pasqua, la principale solennità del cristianesimo che celebra la risurrezione di Gesù. Una resurrezione che, in un periodo come questo, si auspica in senso lato per tutti. Ma il 12 aprile è anche il giorno dedicato a San Giuseppe Moscati, il santo “medico dei poveri” beatificato nel 1975 da Papa Paolo VI e canonizzato da Giovanni Paolo II nel 1987. Fu un medico molto importante, uno dei più influenti del primo Novecento. Rimase legato alla città di Napoli dove si distinse per dedizione, umanità ed empatia.

Il 4 agosto 1903, Moscati si laureò a pieni voti con una tesi sull’ureogenesi epatica che venne addirittura pubblicata su varie riviste scientifiche. Dopo pochi mesi si presentò ai concorsi per assistente ordinario e per coadiutore straordinario agli Ospedali Riuniti degli Incurabili, superando entrambe le prove. Iniziò così il suo legame con lo storico ospedale fondato nel 1521 da Maria Lorenza Longo.

Le opere di Moscati

Nell’aprile 1906, mentre il Vesuvio incominciò a eruttare ceneri e lapilli su Torre del Greco mettendo in pericolo un piccolo ospedale, Moscati si catapultò sul posto. Diede il suo generoso contributo nel salvare gli ammalati, dei quali ordinò l’evacuazione, completata poco prima del crollo della struttura. L’intervento tempestivo di Moscati fu considerato essenziale per evitare una tragedia. Nel 1908, invece, incominciò a svolgere attività di laboratorio e di ricerca scientifica nell’Istituto di Fisiologia dell’ospedale per malattie infettive Domenico Cotugno, la struttura che oggi è in prima linea nella lotta al Covid-19.

Il medico fu molto attivo durante l’epidemia di colera che colpì Napoli nel 1911. In quel frangente, l’Ispettorato della Sanità Pubblica chiamò Moscati a presentare una relazione sulle opere necessarie per il risanamento della città, in parte condotte a compimento. La sua produzione scientifica fu molto vasta. Spaziò dalla chimica alla fisiologia, dalla biologia passando addirittura per la storia della medicina. Numerose sue ricerche furono pubblicate su riviste italiane e internazionali, tra le quali le ricerche pionieristiche sulle reazioni chimiche del glicogeno.

Morte e canonizzazione del “medico dei poveri”

Il 12 aprile 1927, martedì della Settimana santa, assistette alla Messa e ricevette la Comunione nella chiesa di San Giacomo degli Spagnoli. Svolse, poi, il suo lavoro in Ospedale e nel suo studio privato. Successivamente, però, verso le 15 si sentì male e morì sulla sua poltrona. Aveva poco più di 46 anni.

Papa Paolo VI lo proclamò beato il 16 novembre del 1975, mentre il 12 aprile del 1987 – nel giorno del sessantesimo anniversario della sua morte – Giovanni Paolo II lo proclamò santo. Durante l’omelia del solenne rito di canonizzazione, il papa disse di lui: “Il calore umano con cui il Moscati visitava premurosamente i malati, specie i più poveri e abbandonati, avvicinandoli in ospedale e nelle loro stesse abitazioni, era tale che la gente lo cercava; il suo tratto era ricco di quella bontà rispettosa e delicata, che Gesù Cristo diffondeva intorno a sé quando andava per le strade della Palestina facendo del bene e sanando tutti. Fu quindi anticipatore e protagonista di quella umanizzazione della medicina, avvertita oggi come condizione necessaria per una rinnovata attenzione e assistenza a chi soffre“.

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