27 Ottobre 2022

Volontarie arcigay aggredite durante il test hiv: ”Lesbica di m***a”

VOLONTARIE ARCIGAY AGGREDITE: Nella sede di Antinoo Arcigay a Napoli due dottoresse volontarie, sono state aggredite verbalmente. A denunciarlo è l’associazione.
Secondo quanto riportano i colleghi di NapoliToday, in una nota Antinoo Arcigay ricostruisce spiega i fatti: “Ieri sera una persona si è presentata presso la sede di Antinoo Arcigay Napoli mentre era in corso il consueto appuntamento con i test rapidi Hiv e sifilide. La persona, sin dal primo momento ostile, ha minacciato più volte verbalmente le dottoresse presenti con epiteti sessisti e omofobi. Dopo essere stato invitato più volte ad allontanarsi, e dopo una serie di chiamate al 112 che non hanno ottenuto risposta, la persona ha lasciato la sede dell’associazione trattenendo con sè materiale promozionale e dopo aver appuntato il nome di una delle dottoresse su un taccuino. Nella mattinata di oggi, con il sostegno del nostro ufficio legale, verrà sporta denuncia alle autorità di competenza”.

“Il direttivo dell’associazione, nell’esprimere la massima solidarietà alle due dottoresse che svolgono, a titolo volontario e gratuito, un servizio utile e prezioso per tutta la comunità lgbt, ritiene inaccettabile che persone che svolgono volontariato nel quartiere siano esposte a rischi e pericoli senza nessuna sistema di sorveglianza. Vi e la necessità di una maggiore attenzione da parte delle Istituzioni verso luoghi ‘sensibili’ come quelli della nostra comunità: si richiede, a tal proposito, l’immediata riattivazione del Tavolo interistituzionale tra Comune di Napoli, associazioni e Questura centrale così come previsto dal protocollo Oscad (Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori), sottoscritto tra Polizia di Stato e Unar (Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali, istituito proprio per monitorare i crimini d’odio legati all’orientamento sessuale e identità di genere e per supportare e garantire la sicurezza dei luoghi di aggregazione della comunità lgbt+”. Nei giorni successivi, conclude l’associazione: “proprio per la salvaguardare l’incolumità di chi frequenta l’associazione sarà potenziato il sistema di videosorveglianza presente nei locali dell’associazione”. 

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