9 Dicembre 2015

Sanità, l’allarme: “A Natale assistenza a rischio per i napoletani”

sanità campana

Nuovo black out in vista per la sanità campana. A Natale assistenza a rischio per i napoletani. Con la riduzione degli straordinari si rischia il tracollo dell’assistenza sanitaria

[ads1] Nuova emergenza per la sanità campana. “A Natale i napoletani rischiano di trovarsi senza cure”,  questa la denuncia di Luigi Sparano e Corrado Calamaro, ai vertici della Fimmg Napoli. Il sindacato dei medici esprime in una nota la preoccupazione per le infauste previsioni a ridosso delle feste.

Alla base del disastro c’è l’applicazione della legge 161/14 che stabilisce un taglio sugli straordinari. “Mai come oggi – spiegano i rappresentanti in una nota – la riduzione degli straordinari ha creato una situazione gravissima. Gli ospedali sono in allarme per la carenza di personale, e forse l’opinione pubblica non è consapevole del fatto che andando avanti così si potrà garantire a stento l’assistenza”.

Sottolineano come da un’analisi interna sulla riduzione delle prestazioni ambulatoriali, sulle carenze ospedaliere e sui tentativi far cadere gli effetti della 161/14 anche sui camici bianchi deputati alla continuità assistenziale, i medici di Medicina Generale avvertono sulla possibilità, più che concreta, che nelle ormai imminenti festività natalizie la sanità cittadina possa paralizzarsi.

Si avvertono già le prime conseguenze. In alcuni ospedali sono state tagliate le sedute operatorie di quasi del 70 per cento. È a rischio anche la continuità assistenziale della guardia medica. I vertici della Fimmg Napoli avvertono infatti che ormai dallo scorso 25 novembre si sta cercando di coinvolgere i medici di continuità assistenziale nella questione che riguarda il ridimensionamento degli straordinari.

Ora più che mai – concludono Luigi Sparano e Corrado Calamaro – si dovrebbe potenziare questo servizio, invece si rischia il blocco. Le norme entrate in vigore nelle scorse settimane sono rivolte esclusivamente al personale dipendente: non coinvolgono quindi i medici di continuità assistenziale che sono liberi professionisti convenzionati con le Asl”.

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