5 Gennaio 2021

Rider derubato, l’avvocato del sedicenne: “Atto di bullismo, non rapina”

Fonte foto: Profilo Facebook del sindaco di Napoli Luigi De Magistris

rider derubato

Rider derubato, parla l’avvocato del sedicenne coinvolto: “Non è un delinquente. Deprecabile episodio di bullismo, non è una rapina”

Rider derubato – Il video del pestaggio di Gianni Lanciano, il rider derubato del proprio scooter, ha fatto il giro del web ed ha suscitato la profonda indignazione da parte della popolazione e delle Istituzioni.

Sulla vicenda era intervenuto anche il Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, che aveva utilizzato decise parole di ferma condanna verso un atto criminale contro un onesto lavoratore:

La rapina ai danni del rider a Calata Capodichino è un gesto vigliacco di inaudita violenza che condanniamo con forza. Siamo vicini a lui e alla sua famiglia. La risposta dello Stato è stata immediata nei confronti dei responsabili di questa azione criminale. 

Un gesto gravissimo contro chi, con grande difficoltà, sta affrontando la crisi. Il lavoro resta la priorità che ci impegna tutti anche all’inizio di questo nuovo anno“.

Sono stati sei, gli autori del pestaggio, di cui 4 minorenni.

Oggi parla la madre di uno di loro, attraverso il proprio legale, Carlo Ercolino.

L’avvocato ha dichiarato all’ANSA:

“La sua famiglia è distrutta. Lui è figlio di gente perbene non di delinquenti. La madre mi ha detto di voler subito chiedere scusa alla vittima di quelle violenze.

Si è trattato di un episodio assolutamente deprecabile e intollerabile ma, per le modalità con le quali è stato portato a termine, più che a una rapina somiglia a un atto di bullismo perpetrato dal branco nei confronti di un uomo che a 50 anni, per dare da mangiare alla sua famiglia, si è piegato a fare un lavoro da ragazzino.

Ai loro occhi deve essere sembrato un fallito e forse proprio per questo, complice il contesto e l’ignoranza, hanno deciso di ‘bullizzarlo’, rubandogli, infine, anche lo scooter”.

Prova a sminuire le responsabilità del proprio assistito, l’avvocato, derubricando la vicenda ad un atto di bullismo, con la rapina come conseguenza finale di un disegno tutto sommato meno delittuoso nelle intenzioni.

La magistratura, invece, ha accusato gli autori del gesto di concorso in rapina ed uno di loro di ricettazione dello scooter.

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