27 Aprile 2022

Pino Franzese: il neomelodico coinvolto nella camorra

Pino Franzese

Il cantante neomelodico Pino Franzese coinvolto negli affari di camorra di Pasquale Cristiano, ritenuto capo dell’omonimo gruppo malavitoso del rione «167»

Il nome di Pino Franzese (Giuseppe Ben Salah), cantante neomelodico conosciuto ai più per la sua Tu me piace, risulta essere coinvolto con la camorra. Il nome del neomelodico è apparso nelle oltre trecento pagine di ordinanza di custodia cautelare eseguite nei confronti del gruppo malavitoso del rione 167 di Arzano, firmate dal gip Maria Gabriella Iagulli. Pino Franzese, va precisato, che non risulta essere indagato in alcun procedimento.

Pasquale Cristiano, ritenuto capo dell’omonimo gruppo malavitoso del rione 167 di Arzano, secondo la Dda, aveva un forte rapporto con il cantante. A dimoastrarlo sono state anche le diverse foto dei due presenti sui social, dove vengono ritratti anche con lo stesso tatuaggio sul dorso.

Secondo il racconto del collaboratore di giustizia Vincenzo Iuorio, «il cantante era un vero e proprio investimento per Cristiano che in cambio del finanziamento per l’incisione di un disco, gli corrisponde una percentuale sugli incassi per le partecipazioni a feste e ricevimenti. La natura del rapporto è confermata anche dall’offerta di 50mila euro che Cristiano avrebbe ricevuto per poter subentrare nella gestione delle attività dell’artista».

Dalla intercettazione dei fratelli Giuseppe e Mariano Monfregolo, vertici dell’omonimo gruppo criminale rivale di Cristiano e anche loro in carcere, emerge che in occasione dell’onomastico del detenuto Pietro Cristiano (padre di Pasquale) è stato organizzato all’esterno del carcere di Secondigliano un concerto (con parco e impianto) di Pino Franzese.

Per il Giudice quella tra Cristiano e il cantante «oltre a costituire un modo per reimpiegare e ripulire i proventi delle attività illecite rappresenta una delle tante manifestazioni, sempre più diffuse nell’ambito della criminalità organizzata negli ultimi anni, per diffondere modello di comportamento e riaffermare non solo il controllo del territorio strettamente inteso, ma anche costumi e stili di vita che, soprattutto grazie alla comunicazione attraverso i social network, fanno presa sui più giovani e rappresentano una vera e propria forma di proselitismo e reclutamento».

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