7 Marzo 2024

Omicidio Francesco Pio Maimone: i testimoni incerti

Testimoni incerti e troppo tentennanti. Il legale ipotizza ci siano state minacce

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omicidio francesco pio Maimone

OMICIDIO FRANCESCO PIO MAIMONE-Quasi un anno fa, Francesco Pio Maimone perdeva la vita sul lungomare di Napoli, mentre era in compagnia di alcuni amici. Oggi si è svolta un’udienza, durante la quale sono stati ascoltati diversi testimoni. Le loro dichiarazioni e soprattutto il loro atteggiamento titubante ha dato molto da pensare.

Le deposizioni in alcuni momenti sono state incerte, specie quelle riguardanti la direzione dei colpi esplosi. Uno dei testimoni lavora in uno chalet di Mergellina, cosa che gli ha permesso di assistere alla tragedia.

Omicidio Francesco Pio Maimone: colpi sparati in aria?

Sebbene costui sin da subito ha ammesso di aver visto tutto, oggi la pm antimafia Antonella Fratello ha dovuto esortarlo, davanti al giudice, affinchè ricordasse alcuni particolari determinanti. Il teste ha comunque confermato di avere visto sparare un ragazzo vestito di nero ma in alto e non verso la folla. Eppure, la polizia scientifica ha trovato in un’auto parcheggiata nei pressi del luogo del delitto, i segni di un colpo di pistola sparato ad altezza d’uomo.

Sentimmo i colpi di pistola in lontananza… tutti scappavano, entrammo nel chioschetto. Non vedemmo niente. Pensammo che era solo impaurito. C’era anche l’amico, Carlo, aprimmo il giubbotto e vedemmo una macchia di sangue in petto… già non reagiva più”.

Oggi qualcun altro avrebbe dovuto testimoniare e non si è presentato. Il prossimo 28 marzo sarà accompagnato in aula dalle forze dell’ordine. Lo stesso giorno verranno ascoltati anche gli ispettori della Polizia Scientifica. 

L’ipotesi dell’avvocato di famiglia

Questo comportamento ha destato troppe domande. La cui unica risposta è fornita da un’ipotesi formulata dal legale della famiglia. I testimoni, così come i responsabili, o coloro vicini ai responsabili, frequentano le stesse zone. C’è il rischio di intimidazione.

Il contesto è problematico, dobbiamo comprendere che sono fatti gravissimi, nati in un ambiente malavitoso”. La sorella del presunto assassino tra l’altro ha postato sui social un video, che è apparso come una sfida nei confronti della giustizia. Questo gesto ha prodotto come naturale conseguenza l’aggravamento della misura cautelare dai domiciliari al carcere.

Anche altri parenti degli indagati hanno postato dei video su Tiktok, dietro ai quali si celava certamente un messaggio.

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