Una Napoli suggestiva, “Il Cimitero delle Fontanelle”
Una Napoli suggestiva, il “Cimitero delle Fontanelle” e il culto delle “Anime pezzentelle”
In occasione del ponte del 28 aprile al 1 maggio, come sempre la bella Napoli offre una varietà di opportunità, tra visite a musei e luoghi di comune intrattenimento.
Tuttavia la città, al di la di quanto si possa pensare, non è solo mare, sole e giardini.
Essa presenta infatti anche un lato oscuro, a tratti lugubre ed inquietante, del quale spesso molti ignorano completamente l’esistenza.
E’ il caso del cosidetto “Cimitero delle Fontanelle“, che rappresenta uno dei luoghi più suggestivi e spirituali della città.
Cos’è il “Cimitero delle Fontanelle”?
Il Cimitero delle Fontanelle è un antico cimitero di Napoli, sito nel cuore del Rione Sanità.
La definizione corretta sarebbe quella di un vero e proprio ossaio, considerato il numero considerevole di teschi e ossa collocate al suo interno in bella mostra.
Il nome “fontanelle” deriva dalla presenza in passato di fonti d’acqua.
Ma per quale ragione i teschi sono stati qui depositati?
Intorno a quest’area, verso il 1600 erano collocate numerose cave di tufo, che veniva utilizzato per costruire la città.
Tuttavia in seguito alla peste, che in questo stesso periodo colpì la città, e con il colera due secoli dopo, tali cave vennero utilizzate per contenere tutti i corpi delle povere vittime della malattia, non essendovi altro luogo che poteva essere adibito per questo scopo.
A questi, inoltre, vennero aggiunti i corpi di coloro che, morti durante l’arrivo dei Francesi, non potevano essere più seppelliti nelle chiese.
Da questo momento nasce a tutti gli effetti il Cimitero delle Fontanelle di Napoli.
Le leggende
Ma la misteriosità di questo luogo non è da attribuire solamente all’infinità di teschi esposti, che naturalmente contribuiscono a creare un’atmosfera quasi surreale.
In larga parte esa dipende dalle numerose storie che riguardano quel luogo.
E’ possibile infatti conoscere alcune storie di quei teschi che un tempo avevano un loro corpo, ed una propria vita, proprio come noi.
E tra le varie leggende, quella che lega un po’ tutte all’interno del cimitero è la leggenda delle “anime pezzentelle“.
Quest’ultimo era una sorta di rito, per la gente del posto.
Tutti i teschi depositati all’interno della cava rappresentavano i resti di anime abbandonate, da qui “pezzentelle“, una sorta di comunicazione tra il mondo dei vivi e quello dei morti.
Il culto delle “pezzentelle”
Il rito consisteva nell’ “adottare” un teschio anonimo, scelto appositamente dalla persona, seguendo delle sensazioni o dei segnali che gli potevano far sembrare che quella determinata “capuzzella” potesse chiedere in qualche modo un legame con lui.
Al teschio veniva dato un nome, in modo da poter essere riconosciuto nella folla di migliaia di teschi tutti uguali.
Diventava, così, una sorta di santo della famiglia, e proprio in virtù di questo talvolta i “teschi scelti” venivano riposti dentro una teca.
In cambio di tutta questa accortezza le persone chiedevano dei favori, come ad esempio poter vincere alla lotteria.
Riapertura al pubblico
Oggi il Cimitero delle Fontanelle è aperto al pubblico, dopo che nel 1969 l’arcivescovo di Napoli ne ordinò la chiusura perchè preoccupato per il culto delle anime pezzentelle, considerato un rito pagano, poco ortodosso per i canoni della Chiesa.
La riapertura è avvenuta nel 2010.
Così è stata data a tutti la possibilità di partecipare a questo pezzo di storia.
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