23 Ottobre 2018

Stefano Cucchi, tra gli indagati anche carabiniere di Villaricca

Morte Stefano Cucchi

Novità sulla morte di Stefano Cucchi. A “Le Iene” è stata intervistata la moglie del carabiniere di Villaricca, anch’egli colpevole

Dopo circa 9 anni dalla tragica morte di Stefano Cucchi, altri elementi hanno stravolto le indagini.

Il primo a far riaprire il caso e a fare i nomi di alcuni colpevoli del pestaggio, è stato il militare Francesco Tedesco. Ma non sono pochi quelli ad essere coinvolti in questa vicenda, dato che non si tratterebbe solo di coloro che hanno fisicamente ucciso Cucchi ma anche di quelli che sono rimasti in silenzio tutto questo tempo e che hanno depistato le indagini.

Tra i tanti, il maggiore Luciano Soligo, all’epoca comandante della compagnia Talenti Montesacro e che è stato recentemente scoperto come colui che ha aiutato a nascondere la verità assieme ai suoi colleghi.

Nel servizio mandato in onda da “Le Iene” domenica sera, l’ex moglie di un carabiniere di Villaricca, viene intervistata da Pablo Trincia e confessa quanto sapeva del marito Raffaele D’Alessandro, rivelando le sue frasi shock quando venivano trasmesse le immagini di Cucchi alla tv: “Eh, c’ero anch’io quella sera là, quante gliene abbiamo date, era solo un drogato di merda. Questa frase l’ha sempre detta”.

L’ennesimo nome uscito fuori, quindi, di colui che ha partecipato al pestaggio.
“Si sentiva Ramboio ero spaventata. Non sapevo cosa pensare e cosa dire. Lo raccontava così divertito, col sorriso. Come non avesse fatto nulla di male. Ma era preoccupato, dopo una lettera ha chiamato qualcuno e parlava di Stefano Cucchi. Fin quando sono stata con lui non mi è mai passato per la testa di parlare. Avevo paura di rimanere da sola con due bambini. Non mi ha fatto mai lavorare. Ogni volta che uscivo al supermercato mi chiedeva con chi hai parlato, chi ti ha salutato…”.


«Si dava testate sul muro, ha cercato di spararsi – racconta la donna – quando l’ho lasciato dalle 7 del mattino alle 8 di sera mi tempestava di telefonate. Mi minacciava, mi diceva “ti ammazzo” e mi ripeteva – da quanto si apprende nelle intercettazioni telefoniche – “
sei una puttana, che vuoi da me? Ma che vuoi da me?”.

 

L’intervista prosegue e l’ex signora D’Alessandro continua il suo racconto straziante; decide così di dare una mano e cercare di fare giustizia:“Io vedevo la sofferenza della famiglia di questo ragazzo o tenuto dentro questo segreto per tanto tempo. Aveva paura di essere accusata. Poi ho deciso di parlare, ho cercato Ilaria e le ho chiesto scusa. Mi ha detto “grazie, ti capisco”. Vorrei che quella famiglia trovasse un po’ di pace e che la verità venga fuori”. 

 

 

 

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