9 Agosto 2016

Comune di Napoli, il pignoramento di 98 milioni che fine ha fatto?

Malcontenti al comune di Napoli per una situazione di liquidità finanziaria non esattamente “trasparente”. Ecco quello che sta succedendo

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Comune di Napoli nel mirino a causa di una gestione finanziaria da parte dell’amministrazione comunale non perfettamente eseguita alla luce del giorno. Il Comune di Napoli ha subito infatti un sequestro preventivo di 98 milioni di euro, conseguenza di un provvedimento di pignoramento del valore di circa 124 milioni di euro, mai saldati al Consorzio Ricostruzioni Otto, disposto dalla Corte di Appello di Napoli.

A riferirlo è la capogruppo al Consiglio comunale del Pd Valeria Valente:

“Il 27 luglio scorso il Comune di Napoli ha subito un sequestro preventivo di 98 milioni di euro, corrispondenti alla giacenza di cassa in quel momento a disposizione dell’ente, per effetto di una sentenza della Corte di Appello di Napoli che ha disposto il pignoramento di circa 124 milioni di euro, mai saldati, a favore del Consorzio Ricostruzioni Otto, autore di lavori di ricostruzione di edilizia abitativa a valere sulla vecchia legge 219. Il prossimo 17 agosto e’ previsto il pronunciamento sulla richiesta di dissequestro. Se dovesse essere respinta saremmo di fronte al rischio di mancanza di liquidità per il Comune di Napoli con tutte le pesanti e immaginabili conseguenze”.

Indiscrezioni a detta della Valente che se fossero vere, celerebbero retroscena di una gravità amministrativa inaudita. Una verità scottante che punta il dito contro un cattivo e disorganico andamento organizzativo-burocratico del Comune di Napoli, l’ennesima mancanza di chiarezza da parte dell’amministrazione comunale nei confronti del cittadino.

La capogruppo indignata per la venuta a conoscenza di suddette voci che da giorni orbitano all’interno degli ambiti strettamente collegati alla gestione finanziaria del Comune di Napoli, ha chiamato in causa direttamente il primo cittadino Luigi de Magistris:

“Il Sindaco de Magistris e l’assessore Palma hanno il dovere di fare chiarezza ad horas. Ma soprattutto, l’interrogativo ancora più serio a cui devono dare una risposta: perché’ di questa procedura di pignoramento non è stata fatta menzione nel corso della seduta di approvazione del bilancio e non si sono studiate in quella sede, che era la più opportuna, le misure necessarie quantomeno per attutirne gli effetti e prevenirne le conseguenze negative?”.

Con questi interrogativi si apre un dibattito che si preannuncia avere lungo termine fatto di promesse mancate e di gap finanziari che vanno inevitabilmente a gravare non solo sulla reputazione dell’amministrazione comunale, ma sull’intero sistema di potere locale del Comune di Napoli.

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