22 Dicembre 2022

Clan Moccia: i fratelli Angelo e Luigi al 41bis

Angelo e Luigi Moccia al 41bis: il decreto è stato firmato nelle scorse ore dal ministro Carlo Nordio

CLAN MOCCIA- I fratelli Angelo e Luigi Moccia andranno al 41bis. A firmare il decreto, il ministro Carlo Nordio, nelle scorse ore. Angelo Moccia aveva già trascorso un periodo di detenzione per poi essere scarcerato nel 2016. Riuscì ad ottenere di lasciare il carcere duro dopo una parziale dissociazione dagli “affari di famiglia”. Ma ora entrambi verranno sottoposti al regime del carcere duro per effetto dell’inchiesta “Morfeo”.

Clan Moccia: la visita al Papa 

Nel 2017, Angelo Moccia partecipò, insieme all’imprenditore Giovanni Esposito e alle rispettive mogli, all’udienza generale di Papa Francesco, in piazza San Pietro a Roma. C’è una foto che ritrae Giovanni Esposito, imprenditore ritenuto dagli inquirenti a disposizione del clan Moccia, insieme a Papa Bergoglio.

Come funziona il clan Moccia 

Grazie ad una ricostruzione è stato possibile comprendere nel dettaglio come funziona e qual è l’organizzazione della cosca egemone nelle città a nord di Napoli e con affari in tutta Italia. Secondo gli investigatori, il clan Moccia è diventato con il tempo un agglomerato, una vera e propria confederazione di gruppi criminali inseriti in una struttura piramidale.

La base della piramide è costituita da un nutrito gruppo di affiliati presenti in varie città come Afragola, Casoria, Arzano, Cardito, Caivano, Crispano, Frattamaggiore e Frattaminore. A capo di ogni città o zona è previsto il cosiddetto “senatore”. Si tratta di uno storico affiliato del clan che ha un ruolo di responsabilità rispetto a ciò che succede nella sua area. Sopra ai “senatori” ci sono i “coordinatori”. Una figura a cui i “senatori” devono rispondere. Costui ha un ruolo, di coordinamento delle attività criminali sul posto. A scegliere i coordinatori è il livello superiore, la parte più alta della piramide costituita dal gruppo dirigente della cosca. Si tratta, di fatto, dei membri della famiglia Moccia.

FONTE: NapoliToday

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