23 Gennaio 2017

Cassazione annulla l’archiviazione per sindaco de Magistris

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La Cassazione annulla l’archiviazione del processo a carico di de Magistris per diffamazione ai danni del gup Abigail Mellace: ecco gli sviluppi

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Si riapre per la seconda volta il processo a carico di Luigi de Magistris. La Cassazione ha, infatti, annullato l’archiviazione del processo per diffamazione ai danni del gup Abigail Mellace e del marito Maurizio Mottola.

Il processo era stato aperto a partire dall’indagine “Why not” che l’attuale sindaco di Napoli aveva condotto quando era pm a Catanzaro. Tale indagine sui fondi comunitari aveva sollevato non poche polemiche e gli era stata, nel 2007, sottratta in seguito all’avvio delle indagini sul ministro della giustizia di allora Clemente Mastella, il quale fu poi totalmente prosciolto.

Il gup di Catanzaro Mellace aveva ritenuto con due sentenze infondate alcuni dati emersi dall’indagine “Why not”. Ciò ha alimentato ulteriormente le polemiche e portato poi successivamente alla denuncia di de Magistris per delle affermazioni ritenute parziali e non corrispondenti al vero che l’attuale sindaco avrebbe scritto nel suo blog.

Erano contestate, nello specifico, le accuse di violenza sessuale a carico del padre del gup senza aver sottolineato l’assoluzione in appello dell’uomo, l’omissione riguardo il rigetto in tutti i gradi di giudizio dell’arresto del marito del gup e dell’uscita perfettamente indenne da ogni accusa di coinvolgimento nell’ indagine ‘Why not’.

La vicenda si sarebbe poi evoluta a favore di de Magistris. Nel 2012, infatti, era stato stabilito che tali dichiarazioni erano coperte dall’immunità poiché nel frattempo de Magistris era diventato un europarlamentare che si dedicava alla corruzione.

Nel 2014 la Cassazione annullò il verdetto non riconoscendo all’attuale sindaco il diritto all’immunità. Secondo la Cassazione, infatti, sarebbe mancato un collegamento tra le dichiarazioni fatte nel blog e la funzione come europarlamentare.

Nel 2015 il gup di Salerno sostenne nuovamente che non si poteva procedere contro l’ex pm. De Magistris, stando a quanto stabilito avrebbe solo voluto indicare, con quelle dichiarazioni, che il magistrato aveva contatti con gli ambienti degli indagati. Inoltre, sempre secondo il gup, l’immunità era usufruibile per de Magistris in quanto l’ex pm avrebbe prodotto in giudizio alcuni documenti riguardanti la multa di 57 milioni di euro per impiego illecito di fondi comunitari inflitta all’Italia dall’Olaf, l’organismo anticorruzione europeo.

L’obiezione del magistrato di Salerno è stata accolta, ma sarebbe stato fatto presente che tale multa, riferendosi al procedimento “Poseidone”, non ha niente a che vedere con l’indagine ‘Why not’. I documenti prodotti dall’attuale sindaco di Napoli sarebbero, anzi, addirittura stati prodotti fuori dai termini. Queste rivelazioni hanno prodotto un altro “ping pong”della giustizia. Per la terza volta,  infatti, la vicenda viene rimandata a Salerno.

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