16 Luglio 2016

Le case della Curia agli occupanti indigenti

“Doneremo le case della Curia agli occupanti indigenti, coloro che sono stati privati dei loro diritti e hanno subito violenza”. Lo afferma il Cardinale Sepe.

[ads1]

La Curia di Napoli donerà gli alloggi di sua proprietà agli occupanti indigenti. Lo annuncia l’arcivescovo, il cardinale Crescenzio Sepe, alla presentazione della lettera pastorale «Vestire gli ignudi» che detta le linee di lavoro per il prossimo anno. La Curia sta procedendo alla ricognizione del patrimonio immobiliare.

Le case verranno date a quanti le occupano da tempo e che si trovano in difficoltà economiche. La cessione riguarderà solo le case della diocesi (ci sono anche alloggi che appartengono a Ordini religiosi). Circa cento vescovi delle regioni meridionali si ritroveranno all’inizio del prossimo anno a Napoli per fornire indicazioni concrete su come affrontare il dramma della disoccupazione.
Al programma di lavoro, al momento, stanno lavorando due vescovi delegati delle regioni Sicilia, Basilicata, Campania, Calabria e Puglia. Al tavolo di confronto oltre ai responsabili delle diocesi, che sono quelle maggiormente esposte, ha detto ancora il cardinale Sepe, saranno invitati anche i rappresentanti del governo, delle organizzazioni sindacali, delle strutture datoriali.
Gli ignudi sono quelli «che sono stati spogliati dei loro diritti, quei bambini che hanno subito violenza, quelle donne maltrattate, qui giovani che non hanno speranza per il loro futuro. Ed è a loro che la Chiesa di Napoli guarda. Dobbiamo rivestire coloro ai quali sono stati negati i diritti, privati dei vestiti della dignità. Quanti padri mi scrivono quotidianamente lamentandosi del fatto che non riescono a portare a casa un piatto per sfamare i loro figli», ha affermato Sepe. Il Cardinale ha anche detto che nelle prossime ore telefonerà al console generale di Francia, dopo l’attentato di Nizza «per esprimere il cordoglio e la vicinanza della Chiesa di Napoli al popolo francese. Non c’è aggettivo per definire tanta crudeltà».

[ads2]