18 Novembre 2022

Al Gustus, expo dei sapori mediterranei, il Manuale di Food Design

Dal gusto, ovvero dal piacere sensuale che l’ingestione del cibo comporta, emergono considerazioni che abbracciano anzitutto la sfera individuale ed emotiva della persona.

Gustus expo dei sapori mediterranei

Tra pochi giorni Gustus, expo dei sapori mediterranei, l’unica fiera del settore agroalimentare, enogastronomico e tecnologico del Centro Sud Italia, aprirà le porte ai buyer internazionali. Un’opportunità unica che mette in contatto espositori dei comparti agroalimentare, enogastronomia e tecnologia con categorie di visitatori specializzati nel settore. Gustus si terrà a Napoli dal 20 al 22 novembre 2022 alla Mostra d’Oltremare a Napoli. Showcooking, Chef, Chef stellati, Meet&Match, Influencer, Giornalisti riempiranno le giornate della manifestazione con dimostrazioni, meeting, presentazioni, corsi di formazione per acculturare il pubblico presente.

Si segnala durante il Gustus, expo dei sapori mediterranei, la presentazione del volume “Manuale di Food Design” di Nicola Giocondo Ed. Carena, che si terrà il giorno 20 novembre 2022 alle ore 12,30. Per l’occasione si svolgerà un convegno dal tema: “Il cibo è innovazione sociale”.

Parteciperanno al convegno:

on. Nicola Caputo – Assessore Regionale Agricoltura Regione Campania

prof.ssa Annamaria Colao – Titolare della Cattedra Unesco Educazione alla Salute e Sviluppo Sostenibile

dott. Sergio D’Angelo – Presidente Gesco

Il giornalista Angelo Cirasa sarà il moderatore del dibattito

Per l’autore Nicola Giocondo il cibo non è un ammasso di cose ma libertà di scelta, volta alla salvaguardia della salute e della biodiversità alimentare, la mappa del pellegrinaggio dell’uomo nella storia che parte dall’invenzione della pentola che ha determinato la prima grande rivoluzione cognitiva dell’uomo attraverso cui si sono formate le società e le loro culture. Il cibo è responsabile della caratterizzazione sociale attraverso l’alternanza fame e abbondanza, con il primo che ha dato vita alla cucina povera, frutto dell’estro della disperazione, delle stagioni e del riciclo, spesso considerato paradiso da raggiungere, mentre il secondo è quello della cucina curtense, del signore del contado di cui ne troviamo traccia fin dall’antichità con preziosi ricettari che raccolgono piatti prestigiosi ed elaborati, ingredienti di gran pregio, ricercatissime spezie, coloratissime torri di frutta e dolci eccellentissimi. 

Ancora oggi ci si commuove di fronte al cibo povero, ben rappresentato dalla cucina degli avanzi, con piatti oggi di culto, carta geografica delle sofferenze e delle piccole gioie festive d’intere generazioni frutto del grande ingegno umano.Nell’alternanza fame e abbondanza, il cibo diventa una traccia indelebile del paesaggio storico con la fame da esorcizzare e posta al centro della vita, che fa ingegnare e inventare stratagemmi e trucchi, causa di pace e guerre, che ha determinato l’assalto ai palazzi del potere, fatto cadere governi e teste regnanti.

Ben sintetizza tutto questo la definizione Unesco dell’Arte del Pizzaiuolo Napoletano che nel dicembre del 2017 è stata iscritta nella lista del “patrimonio immateriale dell’umanità”. Secondo la motivazione ufficiale, “il know-how culinario legato alla produzione della pizza, che comprende gesti, canzoni, espressioni visuali, gergo locale, capacità di maneggiare l’impasto della pizza, esibirsi e condividere è un indiscutibile patrimonio culturale. I pizzaiuoli e i loro ospiti si impegnano in un rito sociale, il cui bancone e il forno fungono da «palcoscenico» durante il processo di produzione della pizza. Ciò si verifica in un’atmosfera conviviale che comporta scambi costanti con gli ospiti. Partendo dai quartieri poveri di Napoli, la tradizione culinaria si è profondamente radicata nella vita quotidiana della comunità. Per molti giovani praticanti, diventare Pizzaiuolo rappresenta anche un modo per evitare la marginalità sociale”. 

Il food design, dunque, protagonista di innovazione sociale, che rende la pizzeria un ambiente democratico in cui tutti possono andare e soddisfare principi egoistici ma, contemporaneamente, luogo in cui è possibile l’integrazione tra differenti persone, logiche, e politiche. Attori provenienti da diversi mondi quelli che non hanno potere e quelli che lo hanno, possono incontrarsi anche in controtendenza all’urbanesimo spinto e diventare, nell’ora di punta, semplicemente soggetto urbano scavalcando il soggetto religioso, il soggetto etnico, il soggetto razziale e le differenze di classe. Le persone, nella loro unicità, sono uguali e ogni barriera è abbattuta.

Il cibo è anche un atto agricolo e fattore di sostenibilità a patto di riaffermare la centralità dei piccoli produttori con cui ricostruire le filiere agricole e riscoprire saperi tradizionali riducendo l’impatto ambientale e sociale.

Gustus, expo dei sapori mediterranei

Salone Professionale dell’Agroalimentare, Enogastronomia e Tecnologia

Mostra D’Oltremare Napoli

20/21/22 Novembre 2022

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