Mennea, Comaneci e Pellegrini 3 grandi delle Universiadi
Mennea, Comaneci e Pellegrini 3 grandi passati per le Universiadi. I Giochi Universitari per un posto tra le leggende, un posto tra gli eletti dello sport
A 9 giorni dal via di Napoli 2019, la 30^ Summer Universiade, si presenta come la casa di imprese e leggende. il cronometro concede la stessa chance a favoriti e outsider, la memoria apre ai fuoriclasse che sono passati attraverso i Giochi universitari.
È stato un corridoio privilegiato per un terzetto di fenomeni per un posto tra gli eletti dello sport.
Pietro Mennea, quarant’anni fa si è guadagnato quello scranno a Città del Messico, 19.72 nei 200 metri, record del mondo, forse la più grande esibizione di sempre di uno sportivo italiano.
Un primato neppure sfiorato da fenomeni come Carl Lewis, Frankie Fredericks tra gli anni Ottanta e Novanta e resistito fino all’Olimpiade di Atlanta 1996.
Glielo sfilò, ai Giochi in Georgia, Michael Johnson, l’Espresso di Waco, un altro accreditato per la ristretta lista delle leggende, senza che minimamente venisse scalfito lo spessore del mito dello sprinter italiano.
Comaneci
Due anni dopo, all’Universiade si presentò anche Nadia Comaneci, a Bucarest da studente in Educazione Fisica al Politecnico della capitale rumena. Era già campionessa olimpica: cinque anni prima all’Olimpiade di Montreal la giuria le assegnò 10 alla parallele asimmetriche, a poco più di 14 anni, mandando in tilt pure il tabellone luminoso.
La prima esibizione perfetta nella ginnastica artistica, poi ripetuta in due occasioni all’Olimpiade di Mosca 1980. Anche ai Giochi universitari a casa sua la fuoriclasse romena portò all’oro la squadra di ginnastica (cinque, in totale) nelle prove individuali e a squadra.
Fu l’ultima esibizione in una grande manifestazione internazionale, prima di una vita senza flash e copertine, in Oklahoma, unica eccezione l’ingresso nella Hall of Fame nel 1993.
Pellegrini
Mentre a 19 anni, all’Universiade di Bangkok Federica Pellegrini era già la Divina, argento olimpico nei 200 stile ad Atene. Una pioggia di medaglie ai Mondiali di Montreal e soprattutto il record mondiale centrato nei 200 metri ai campionati del mondo a Melbourne.
Con questo record ha cancellato a bracciate il primato fatto segnare dal suo mito, Franziska van Almsick, cinque anni prima.
In Thailandia, ai Giochi universitari quattro medaglie: oro nei soliti 200 metri, poi nei 400, argento negli 800, bronzo nella 4×200 femminile.
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