Luigi Izzo ucciso davanti alla moglie: padre e figlio restano in carcere
Castel Volturno, Luigi Izzo ucciso davanti agli occhi della moglie e della suocera: padre e figlio restano in carcere. La decisione del Tribunale del Riesame di Napoli
Confermata la reclusione per Alessandro e Roberto Moniello, 49 e 27 anni, padre e figlio accusati dell‘omicidio del barbiere Luigi Izzo, 38 anni, avvenuto il 5 novembre scorso a Castel Volturno (Caserta). Questa la decisione del Tribunale del Riesame di Napoli che ha certificato la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza, confermando l’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del tribunale di Santa Maria Capua Vetere subito dopo il delitto.
Omicidio a Castel Volturno
All’omicidio del 38enne avrebbero assistito anche la moglie e la suocera della vittima. Stando a quanto emerso, sono state raccolte e acquisite dai magistrati le testimonianze delle presenti per ricostruire la dinamica della sera del 5 novembre. Le prime ricostruzioni da parte delle forze dell’ordine rivelano che Luigi sarebbe stato ucciso proprio da Moniello a seguito di un litigio.
Quella tragica sera, infatti, Luigi Izzo era intervenuto per difendere il fratello, dopo una lite scoppiata per futili motivi, all’esterno di un bar. Lite a cui il barbiere non aveva preso parte. Alessandro Moniello, nella circostanza, armato di coltello da cucina, si era recato dal barbiere, pugnalandolo mentre scendeva dall’auto fuori casa. La vittima era stata colpita in diverse parti del corpo davanti agli occhi della moglie e della suocera. Individuato dai Carabinieri, Moniello ha confessato l’omicidio e ha fatto anche ritrovare l’arma del delitto, che aveva gettato in un canalone nelle vicinanze.
Le indagini sul caso di Luigi Izzo
Dalle informazioni raccolte, però, è emerso che la tesi dei “futili motivi” è stata negata dai due indagati, che tramite il loro avvocato Giuseppe Guadagno, hanno richiesto di escludere l’aggravante dei futili motivi contestata dalla Procura, circostanza che – in teoria – può comportare a scontare una pena carceraria fino a 30 anni. La decisione dei giudici del Riesame potrebbe arrivare già nei prossimi giorni.
La difesa, nell’istanza avanzata al Riesame, non ha chiesto infatti la scarcerazione, essendo il 47enne Alessandro Moniello reo-confesso, mentre il figlio Roberto ora è accusato di concorso nel delitto, avendo accompagnato il padre da Izzo. Sulla persona di Roberto Moniello sono in corso ulteriori e approfondite indagini della Procura di Santa Maria Capua Vetere e dei militari dell’Arma del Reparto Territoriale di Mondragone.
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