Aborto illegale 17enne: Facebook consegna le chat alla polizia
Aborto illegale 17enne: Facebook da le chat alla polizia. Accade negli Stati Uniti. La ragazzina chiedeva consiglio alla madre per poter abortire oltre le 20 settimane di gravidanza. In Nebraska, l'aborto dopo questo lasso di tempo è infatti illegale
ABORTO ILLEGALE FACEBOOK CONSEGNA LE CHAT ALLA POLIZIA – Questa è la vicenda di Celeste Burgess, una 17enne del Nebraska. Meta, la società che controlla Facebook, ha consegnato alla polizia del posto alcuni messaggi privati tra la ragazza e sua madre, riguardanti un aborto farmacologico. La ragazzina chiedeva consiglio alla madre per poter abortire oltre le 20 settimane di gravidanza. In Nebraska, l’aborto dopo questo lasso di tempo è infatti illegale. L’unica eccezione riguarda il pericolo per la vita della madre.
Il caso ha provocato l’apertura di un dibattito. Le associazioni per la tutela dei diritti delle donne hanno sottolineato che questo caso rappresenta un precedente pericoloso per la privacy delle donne e per la loro libertà di scelta. Il tema interessa anche gli operatori sanitari, sempre più spaventati all’idea di aiutare una donna ad abortire, soprattutto negli Stati in cui le interruzioni volontarie di gravidanza sono diventate illegali.
L’argomento è tornato prepotentemente alla ribalta dopo che la Corte Suprema degli Stati Uniti aveva eliminato il diritto all’aborto a livello federale, colpendo così duramente la sentenza Roe v. Wade e rendendo l’interruzione di gravidanza illegale in più di dieci stati americani.
Anche se il caso non riguarda strettamente il ribaltamento della sentenza Roe v. Wade (che non ha cambiato la normativa del Nebraska), l’intervento di Meta dimostra che gli Stati Uniti sono davanti a potenziali importanti restrizioni della libertà personale. Le autorità hanno infatti chiesto al social network l’accesso alle chat dopo aver ricevuto una soffiata sul caso. Mamma e figlia parlavano di come procurarsi pillole abortive. Sembra che l’adolescente abbia abortito in casa con l’aiuto della madre e di un ragazzo di 22 anni. Il giovane avrebbe poi sepolto il feto in un appezzamento di terreno di sua proprietà.
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