29 Settembre 2015

SchermoNapoli corti al Napoli Film Festival

Oggi il secondo appuntamento con la sezione SchermoNapoli corti dell’atteso Napoli Film Festival 2015 al Cinema Metropolitan

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SchermoNapoli: Sei cortometraggi, sei storie, sei autori: questa la trama del secondo appuntamento con SchermoNapoli corti al Napoli Film Festival 2015.

Sul grande schermo del celebre Cinema Metropolitan si sono susseguite, infatti, le brevi storie raccontate da giovani ed emergenti registi.

Sei storie che nello svolgersi di pochi minuti raccontano il punto di vista di un autore. 

Ognuno dei giovani registi ha dato voce al proprio pensiero assecondando tecniche e metodologie che, seppur differenti, hanno risposto pienamente alla trama unica della creatività.

Il primo dei registi, G. Dota, ha aperto le danze delle proiezioni dello SchermoNapoli corti con il suo racconto “Tutto quello che non ci siamo detti”, un interessante piccolo debutto del giovane assistente alla regia della nota serie televisiva Gomorra. Con il suo cortometraggio, della durata di 15 minuti, il giovane Dota ha dato voce alla tipica storia del regista emergente. In un accavallamento continuo tra ricordi, scene immaginate e scene reali, la storia ricalca la trama del labile confine tra realtà e immaginazione.

Stessa intenzione, ma con risultati e storia completamente differenti, appartiene al corto “Teatro” di Ruiz Flores. Il regista spagnolo ha affrontato il tema della finzione lasciando la parola all’unico personaggio protagonista della trama, una anziana signora dall’aria malinconica e spenta che vince la solitudine tuffandosi in ricordi che hanno il vago sapore di una rappresentazione teatrale.

A rompere la continuity delle proiezioni dello SchermoNapoli corti, sono i due lavori “Questa strana storia” e “Tilia” rispettivamente di A. Annucci e Andrea Moriello. Il primo è un videoclip musicale realizzato da una giovane fotografa appassionata di moda, che ha cercato di raccontare una semplice storia d’amore enfatizzandone il “dramma” attraverso la musica.

Il secondo è un brevissimo corto d’animazione della durata di 1 minuto, che rappresenta un frammento di un giorno d’inverno trascorso a giocare sulla neve.

A chiudere il cerchio sono “Krapfen” di Santangelo F. e “Vita veloce” di A. Campanile, due cortometraggi che si distinguono dai precedenti per la trama ricca d’azione.

Se da un lato con “Krapfen” abbiamo la storia di una donna disperata che è costretta all’illegalità per problemi economici, dall’altro con “Vita veloce” abbiamo una versione beffarda e ironica della criminalità e del fascino che essa può avere sui giovani d’oggi.

I vincitori della sezione cortometraggi saranno annunciati venerdì 5 ottobre all’ Istitut Francais di Napoli, insieme ai vincitori delle sezioni SchermoNapoli Doc, Scuola ed Europa/Mediterraneo.

Nel frattempo, ad accompagnare questi giovani autori, sarà la consapevolezza di aver dato voce alla propria storia scegliendo finalmente di mettersi in gioco.

Foto a cura di Federica Crispo

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