8 Dicembre 2016

Il cardinale Sepe contro i “cattivi pittori” di Napoli

cardinale

Dure la parole del cardinale Crescenzio Sepe, che nel tradizionale discorso alla città, in occasione della celebrazione dell’Immacolata, si è scagliato contro i “cattivi pittori che dipingono tutto e solo il nero di Napoli”

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Nel discorso alla città, in occasione della festa dell’Immacolata Concezione, il cardinale Crescenzio Sepe ha attaccato chi parla sempre e solo male del capoluogo partenopeo [Fonte: Corriere del Mezzogiorno]: “Vogliamo alzare forte la voce e reagire contro il disegno scellerato di quelli che remano contro la ricchezza e la bellezza della nostra città. Sono persone vogliono Napoli come palcoscenico naturale di una perversa rappresentazione di tutti i mali possibili. Cattivi pittori che per difendere forse i propri interessi dipingono tutto e solo nero, mentre invece non è così”.

Invece, dice Sepe, “c’è tutta una serie di iniziative, che cercano, in qualche maniera, di ridare fiducia e speranza. Uno dei segni, per esempio, è il flusso enorme di visitatori, turisti che vengono a Napoli”. Alla protervia degli sbandati che tentano di colpirla a morte, spadroneggiando con le armi alla mano in alcune parti del territorio, si aggiunge un irrazionale fatalismo di coloro che guardano solo ai loro interessi e addossano alla nostra città un marchio che non le fa onore”,

“Contro questi traditori e denigratori della città si erge, fiero, il grido di dolore e di riscatto della comunità sana e operosa che esprime la più fiera e totale condanna degli atti di violenza, dei soprusi e del malaffare. Una comunità sana che grida il suo sdegno e mette in campo determinazione e volontà di difendere e rilanciare i grandi valori della tradizione, della cultura e della creatività”, ha concluso  il cardinale.

In molti hanno visto nelle parole di Sepe una critica a Roberto Saviano e alla serie “Gomorra“, che intanto si è guadagnata la terza posizione nella short list delle migliori produzioni seriali internazionali, secondo The New York Times.

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