27 Giugno 2017

Woodcock indagato a Roma sul Caso Consip

Il Pubblico Ministero di Napoli Henry John Woodcock è indagato a Roma per violazione di segreto d’ufficio. Il magistrato aveva avviato in prima persona gli accertamenti sulla centrale d’acquisti romana, nella quale è stato coinvolto anche Tiziano Renzi. Con Woodcock indagata anche Federica Sciarelli, conduttrice di “Chi l’ha visto?”

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Il caso Consip continua a tenere banco.

Woodcock

La conduttrice Federica Sciarelli all’interno dello studio Rai da dove va in onda ?Chi l?ha visto?, Roma, 23 settembre 2015. ANSA/ MASSIMO PERCOSSI

Questa mattina, il pm di Napoli Henry John Woodcock è stato iscritto nel registro degli indagati dalla procura di Roma.

L’accusa per Woodcock sarebbe quella di violazione del segreto d’ufficio.

Il magistrato napoletano era stato il primo ad avviare gli accertamenti sulla centrale di acquisto romana. Il caso aveva tirato in ballo anche il padre dell’ex premier, Tiziano Renzi.

Con Woodcock risulta indagata dalla procura di Roma anche la giornalista Rai Federica Sciarelli.

La notizia dell’indagine sulla Sciarelli è stata data dall’Ansa.

Federica Sciarelli è da lungo tempo amica del pm napoletano ed è la conduttrice del programma televisivo «Chi l’ha visto?».

Alla cronista è stato anche sequestrato il telefono cellulare, e la ragione dell’indagine starebbe nel fatto che la Sciarelli avrebbe fatto da tramite per il passaggio delle informazioni secretate da Woodcock ad un giornalista de Il Fatto Quotidiano.

La giornalista RAI si difende.

«Non posso aver rivelato nulla a nessuno, semplicemente perché Woodcock non mi svela nulla delle sue inchieste, tantomeno ciò che è coperto da segreto».

Amareggiato il pm Woodcock: «Ho appreso di essere indagato per il reato di rivelazione di segreto di ufficio. Ho assoluta fiducia nei colleghi della procura di Roma e sono quindi certo che potrò chiarire la mia posizione, fugando ogni dubbio ed ombra sulla mia correttezza professionale e personale».

Woodcock è assistito dall’avvocato Bruno Larosa.

«Il mio assistito è sereno e pronto a spiegare tutto quanto è stato fatto. Ha fiducia e non può essere altrimenti. E’ un magistrato e come tale non può che avere fiducia nel sistema».

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