Vite Bisestili, il primo libro di Enrico Inferrera
Presentazione del libro Vite Bisestili di Enrico Inferrera, pubblicato da Edizioni Creativa con la partecipazione di Pino Imperatore. Fotografia di copertina a cura di Angelo Moscarino
Come il tempo che passa è affetto da errori di calcolo, tanto da avere bisogno di anni in grado di compensarli. Allo stesso, modo ci sono persone nate con il dono di compensare il male commesso dagli altri.
È la teoria di Vite Bisestili il romanzo d’esordio di Enrico Inferrera, pubblicato da Edizioni Creativa. Una vicenda d’azione che racconta una storia di amore, perdono, redenzione e di un ritorno a casa. Costruito come una storia investigativa che si conclude con una dichiarazione d’amore finale alla città di Napoli, mai nominata eppure minuziosamente descritta, per riaffermare la voglia di sceglierla ancora, di correre il rischio di esserne traditi, ma sapendo di essere cresciuti ed essere ormai in grado di non cedere all’inganno della delusione e quindi, di poter ribadire la propria determinata e ostinata opposizione allo ‘spirito del tempo’, sfindato nella sua oscura immanenza di precarietà e disumanità, dall’eternità delle stratificazioni di storia e di coraggio dei millenni.
Si sceglie la città perchè non si può scegliere quest’epoca. È un bel messaggio. Decidere di stare dalla parte dell’eternità fatta di tempi circolari, di eventi che i sovrappongono e convivono, fortemente condizionati dal punto di osservazione e dalle conoscenze dell’occhio che guarda e dalle esperienze di persone che non si sono più, ma che pure continuano a influenzare le vite dei vivi, le nostre vite.
E sui fili intrecciati e talvolta ritorti come una stringa, corrono le vite e le vicende dei personaggi, tutti ben studiati, a partire dalle donne, che condizionano la vicenda e le sorti di tutti i protagonisti. Dalla violinista Livia, saggia, consapevole della vita e delle sue vicende, indipendente, ma capaci di aspettare senza annullarsi, o ridimensionarsi nell’attesa. La volitiva e spregiudicata Nadia, grande tessitrice di trame in grado di beffare con l’astuzia persino le criminalità internazionale. Struggente e toccante la figura di Nino. Fuggito dalla città perché troppo impotente per opporvisi, decide di tornare per rinascere a nuova vita.
Ben costruito, con un linguaggio accessibile e continui colpi di scena, che si susseguono rapidamente tenendo alta la tensione, ma senza generare ansia e con passaggi commoventi che non lasciano spazio al melodramma, o a duttivi e scadenti sentimentalismi di maniera. Colpi di scena che continueranno ancora il giorno della presentazione. Come il passato influenza il presente, allo stesso modo ciò che vive nella pagina si riflette nella realtà, con gli stessi sorprendenti risultati
Enrico Inferrera, imprenditore, vive a Napoli ed è Presidente di Confartigianato Napoli. Ha promosso e realizzato numerose iniziative per lo sviluppo economico, culturale e sociale della città e della regione, impegnandosi a valorizzare l’arte, la storia e la cultura.
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