21 Luglio 2022

Virus West Nile: il virus delle zanzare

Avvenire

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Virus West Nile: aumentano le vittime delle punture di zanzara. un anziano di 77 anni è il secondo morto in Veneto

VIRUS WEST NILE ZANZARE-Il virus West Nile ha fatto la seconda vittima in Veneto, in provincia di Padova. Ieri sera, all’ospedale di Schiavonia, è deceduto un anziano di 77 anni, residente in provincia. Affetto da più patologie era ricoverato con un quadro di encefalite da West Nile. Attualmente, il quadro delle encefaliti comprende il paziente deceduto la scorsa settimana a Piove di Sacco (Padova), uno ricoverato sempre a Piove di Sacco in Terapia intensiva, confermato positivo alla West Nile, un terzo paziente ricoverato a Schiavonia, in miglioramento, un quarto in Azienda Ospedaliera a Padova.

L’attività di monitoraggio ha evidenziato la presenza di due soggetti asintomatici donatori di sangue, positivi alla West Nile. Il Dipartimento di Prevenzione, con la parte veterinaria, registra due cavalli infetti dal virus con sindromi neurologiche.  

Due casi di positività al virus West Nile sono stati accertati anche in Piemonte, in provincia di Novara e Vercelli. I due casi riguardano due persone, mentre non sono state segnalate positività negli animali e nelle zanzare. A riferirlo è l’Istituto zooprofilattico sperimentale (Izs) di Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta. 

Altri tre casi sono in attesa di conferma da parte dell’Usl Marca Trevigiana della Regione Veneto.

Virus West Nile, cos’è?

Si tratta di un virus isolato per la prima volta nel 1937 in Uganda dal sangue di una donna con sintomatologia febbrile, proveniente dal distretto di West Nile (da cui il nome West Nile disease). Il virus è diffuso principalmente in Africa, Asia occidentale, Europa, Australia e America. Negli ultimi anni sta circolando in Italia, soprattutto al Nord. La maggior parte delle persone infette – spiega l’Istituto Superiore di Sanità (Iss) – non mostra alcun sintomo. Fra i casi sintomatici, circa il 20% presenta sintomi leggeri come febbre, mal di testa, nausea, vomito, sfoghi cutanei. I sintomi più gravi si presentano in media in meno dell’1% delle persone infette, in genere anziani o soggetti debilitati, e comprendono febbre alta, forti mal di testa, debolezza muscolare, disorientamento, tremori, disturbi alla vista, torpore, convulsioni, fino alla paralisi e al coma.

Trasmissione

La febbre West Nile si trasmette attraverso la puntura di una zanzara infetta, non si trasmette da persona a persona tramite il contatto con le persone infette. Il virus infetta anche altri mammiferi, soprattutto equini, ma in alcuni casi anche cani, gatti, conigli. Il periodo di incubazione dal momento della puntura della zanzara infetta varia fra 2 e 14 giorni, ma può essere anche di 21 giorni nei soggetti con deficit a carico del sistema immunitario.

Diagnosi

La diagnosi viene effettuata attraverso test di laboratorio effettuati su siero e, dove indicato, su fluido cerebrospinale, per la ricerca di anticorpi del tipo IgM. Questi anticorpi possono persistere per periodi anche molto lunghi nei soggetti malati (fino a un anno), pertanto la positività a questi test può indicare anche un’infezione pregressa. 

Prevenzione e trattamento

Non esiste un vaccino per la febbre West Nile. Attualmente sono allo studio dei vaccini, ma per il momento – spiega l’Iss – la prevenzione consiste soprattutto nel ridurre l’esposizione alle punture di zanzare. Non esiste nenanche una terapia specifica. Nella maggior parte dei casi, i sintomi scompaiono da soli dopo qualche giorno o possono protrarsi per qualche settimana. Nei casi più gravi è invece necessario il ricovero in ospedale, dove i trattamenti somministrati comprendono fluidi intravenosi e respirazione assistita.

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