14 Gennaio 2022

Vincenzo De Luca: “Siamo a un punto di forte criticità”

vincenzo de luca

Il presidente della regione Campania Vincenzo De Luca ha fatto il punto della situazione sull’epidemia nella regione: “70 pazienti ricoverati al giorno”

Nel corso della consueta diretta del venerdì il presidente della Campania Vincenzo De Luca ha fatto il punto della situazione sull’epidemia nella regione: “Dobbiamo sapere che sui ricoveri ospedalieri noi registriamo, dati tassi altissimi di contagio, registriamo 50-70 pazienti ricoveri. Magari 400 posti ogni dieci giorni. Questo punto di criticità forte, che ci impegna quotidianamente”.

Poi la polemica contro il ministro Bianchi: “Il ministro ha ritenuto eccessiva l’espressione utilizzate i bambini come cavie. Dice che bisogna misurare le parole, e io ancora più giustamente dico che più che misurare le parole bisogna misurare i comportamenti. È stato informato il ministro che quando si sono aperte le scuole, in decine di realtà avevamo bambini di 6, 7 o 10 anni costretti a fare lezione con le finestre aperte, con un freddo infernale, con sciarpe e cappellini? È un modo per rispettare i bambini?”.

La scuola

Sulla scuola ha aggiunto, bastonando il Presidente del Consiglio: “Dico al presidente Draghi che ci ha fatto rilevare che in Europa tante scuole sono rimaste aperte, che in Europa una situazione del genere sarebbe uno scandalo intollerabile. Aspetto qualcuno che mi trovi una scuola in Germania o in Svezia nella quale i bambini sono costretti a stare 4 ore in classe con le finestre aperte”.

L’epidemia

“Obiettivo di arrivare a superare mese di gennaio, prevedibile che il picco del nuovo contagio ci sarà a gennaio. E tutto quello che abbiamo fatto in queste settimane aveva questo obiettivo da raggiungere. Superare gennaio senza troppi danni. Dopo gennaio scenderemo”.

Sulle nuove misure e sul governo

“Misure cervellotiche e ingestibili per le quarantene. E non abbiamo tenuto conto di alcune contraddizioni che fanno capo al governo e lo dico a Draghi. Mentre tenevamo chiuse le discoteche, erano aperti stadi, teatri e cinema e nulla per contenere movida. È evidente situazione demenziale”.

“I motivi di differenziazione dal governo nazionale sono questi: primo, è mancato controlli nella sostanza non si controlla niente, non è quello che serve. Le misure prese sono parziali e in ritardo: si è posto il problema dell’obbligo terza dose per personale sanitario e scolastico e forze dell’ordine, misura presa a fine novembre ma incredibile a dirsi l’esecutività scattava a metà dicembre. Non si è deciso obbligo per Pa, trasporti, per ultra 50enni solo qualche giorno fa ma i tempi sono incredibilmente lunghi”.

La sanità

“Voglio chiarire che ha inteso e intende fare regione sul Covid. Gli obiettivi che ci siamo proposti: il primo, tutelare la salute. Abbiamo fatto lavoro immenso, tenete conto che abbiamo migliaia di dipendenti in meno rispetto ad altre regioni più piccole. Abbiamo lavorato per reggere su terapie e ricoveri, abbiamo cercato di non privare i nostri concittadini degli interventi urgenti.

Abbiamo rinviato quello che si poteva. Servizi urgenti non intaccati in cardiologia, oncologia e ostetricia. Garantiremo cose essenziali. Mantenere aperte le attività economiche. Inimmaginabile richiudere l’Italia, per la necessità di non bloccare l’economia del nostro Paese e non aggiungere problema del lavoro e sociale a quello sanitario”.

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