9 Gennaio 2018

VAR al microscopio:bilancio girone di andata, episodi riguardanti gli azzurri

VAR

VAR, un primo bilancio sulla moviola in campo: numeri, statistiche e curiosità sul Video Assistant Referee a conclusione del girone di andata. Gli episodi che hanno coinvolto il Napoli di Sarri. VAR tra polemiche ed elogi

Elogiato, desiderato, richiesto a gran voce, odiato, disprezzato: tra mille polemiche, il VAR è stato uno dei protagonisti indiscussi di questo girone di andata del Campionato di serie A.

Girone che si è concluso con il Napoli in vetta alla classifica, Campione di inverno a quota 48 punti, con record di vittorie in trasferta e di punti nell’anno solare 2017.

Quella del VAR è stata una svolta epocale, che – come tutte le rivoluzioni – richiede tempo per essere compresa a fondo ed adeguatamente metabolizzata ma che ha già limitato l’impatto degli errori arbitrali sulla classifica di Serie A.

Andiamo ad esplorare insieme nel dettaglio le statistiche ed i numeri prodotti da questo innovativo – e spesso contestato – strumento tecnologico.

Come dichiarato in un’intervista rilasciata all’Ansa da Tiziano Pieri, ex arbitro internazionale ed esperto di Var a ‘La Giostra del gol’, trasmissione condotta dal collega Enrico Varriale, il VAR è intervenuto – in questo girone di andata – complessivamente 45 volte. Ha concesso 18 rigori e ne ha tolti 7.

9 i gol annullati per fuorigioco, 3 i gol annullati per fuorigioco dagli arbitri ma convalidati perché regolari dall’occhio vigile della moviola in campo.

10 le espulsioni decise dal VAR, 2 i rigori non convalidati per fuorigioco.

I fischietti più aiutati dal Var in questo girone di andata sono stati Mariani (che è ricorso alla moviola in campo ben 5 volte) e Valeri (4 volte); Calvarese ed Irrati – di contro – non hanno mai fatto ricorso al supporto video. Calvarese – anche quando impiegato in regia al VAR –  non è mai intervenuto in modo da far cambiare decisione all’arbitro in campo. Come lui, Giacomelli, Manganiello e Tagliavento.

Il primato opposto, in cabina di Var, lo conquista l’arbitro Fabbri, che ha fatto cambiare decisione all’arbitro in campo per ben 5 volte.

Come dichiarato da Tiziano Pieri, non sono mancate le polemiche per alcuni gravi errori. Ad esempio, “il rigore assegnato ai padroni di casa durante il match Genoa-Juventus, che non andava concesso per il fuorigioco di partenza di Galabinov. La clamorosa trattenuta di Spinazzola su Astori in Fiorentina-Atalanta, il gol di Verde in fuorigioco durante Sassuolo-Verona. Il rigore negato ai padroni di casa in Bologna-Cagliari per una evidentissima trattenuta di Ionita su Maietta. La clamorosa svista di Giacomelli in Lazio-Torino per il braccio in area di Iago Falque, il mani grossolano di Torreira davanti alla porta durante Sampdoria-Sassuolo“.

Complessivamente – però – l’introduzione della moviola in campo ha ridotto significativamente la possibilità di errore arbitrale, e – con ciò – anche le polemiche in campo, al punto che è drasticamente calato il numero di ammonizioni per proteste.

Ma andiamo adesso ad analizzare più nel dettaglio gli episodi in cui il VAR è intervenuto in modo decisivo durante le partite del Napoli.

In NAPOLI-SASSUOLO, match valido per l’undicesima giornata, il Sassuolo reclama due rigori, ma nessuno dei due viene convalidato. Sullo 0-0 si registra un contatto tra Allan e Cassata in area azzurra ma il VAR aiuta Pairetto a valutare l’intervento del giocatore partenopeo sul pallone. A 20′ l’arbitro concede rigore agli emiliani, ma il VAR mostra che il fallo su Falcinelli avviene al limite dell’area e costringe Pairetto a cambiare la sua decisione in una punizione.

NAPOLI-MILAN, match valido per la tredicesima giornata, sul primo goal di Insigne, all’attaccante azzurro viene segnalata posizione di fuorigioco dal guardalinee Costanza. L’arbitro chiede l’intervento del VAR che evidenzia un Romagnoli che tiene in gioco il giocatore partenopeo. Gol giustamente convalidato.

Da segnalare anche un paio di episodi controversi che hanno suscitato polemiche sul mancato utilizzo del VAR in occasione di alcuni match disputati dalla squadra di Maurizio Sarri.

Durante lo scontro TORINO-NAPOLI, alla diciassettesima giornata, i granata, sul risultato di 1-3, protestano a 10′ dal fischio finale per un tocco con il braccio da parte di Albiol durante un contrasto in area con Belotti.

In CROTONE-NAPOLI, alla diciannovesima giornata, a metà della ripresa grandi proteste dei calabresi per un presunto tocco di mani in area da parte di Mertens. L’arbitro non ricorre al VAR, giudicando che il braccio del giocatore belga non compisse un movimento verso il pallone. Nel recupero i giocatori della squadra ospitante chiedono un rigore per contrasto in area tra Maggio e Ceccherini ma il VAR condivide la decisione del direttore di gara, che vede il difensore azzurro subire lo scontro di Ceccherini.

Ancora in fase di rodaggio, il VAR si è dimostrato – ad oggi – uno strumento comunque efficace nel risolvere questioni dubbie, che fino allo scorso Campionato potevano essere decise solo dall’arbitro in campo.

Secondo diversi studi di settore, infatti, l’utilizzo del VAR ha inciso in modo decisivo sulla classifica della Serie A, dominata dal Napoli di Maurizio Sarri.

Senza il VAR, assisteremmo ancora ad una Juventus capolista con 3 punti di vantaggio sugli azzurri.

Vedremo nel prosieguo del Campionato l’evoluzione del suo utilizzo ed i suoi possibili miglioramenti.

Intanto, il Napoli si gode il primato in classifica in questo che dimostra di essere un Campionato aperto e combattuto come mai prima d’ora.

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