1 Dicembre 2020

Vale due milioni, ma per Steve Hodge: “La maglia della ‘Mano de Dios’ non è in vendita”

Fonte foto: Mediagol

mano de dios

L’ex centrocampista inglese non ha intenzione di vendere la maglia che gli diede Diego Armando Maradona 34 anni fa, quella della Mano de Dios

Ben trentaquattro anni fa Maradona entrò nella leggenda con quello che fu poi denominato il gol del secolo. L’occasione è ben nota: parliamo dei quarti di finale dei Mondiali del 1986, in particolare della partita Argentina – Inghilterra, vinta dai primi proprio grazie al secondo goal del calciatore scomparso la settimana scorsa. Dopo il passaggio di Héctor Enrique, infatti, il goleador iniziò una corsa lunga 60 metri, dribblando tutti i suoi sfidanti, e lanciò la palla diritta in porta. E in quella stessa partita, il campione ottenne anche il titolo onorifico de la Mano de Dios, per aver segnato una rete grazie a quella che lui stesso chiamò la Mano da Dio. Quella rete segnata di mano fu realizzata a causa di un errore del centrocampista inglese Steve Hodge, il quale alzò per sbaglio un pallone a campanile all’interno dell’area di rigore.

“Non sarà mai in vendita”

E proprio Steve Hodge, 34 anni dopo, annuncia che non venderà mai la maglia con la quale Maradona ha realizzato tali goal. Il calciatore britannico ottenne la maglietta proprio grazie ad uno scambio con la Mano de Dios, dopo la conclusione della partita.

“L’ho avuta per 34 anni e non ho mai provato a venderla. Ha un incredibile valore sentimentale” ha dichiarato alla BBC (traduzione: ANSA). Nonostante le numerose richieste, e nonostante l’alto valore della maglia (che secondo il Corriere dello Sport, arriva addirittura a due milioni!), non la venderà a nessuno.

“Ho avuto persone che bussavano alla mia porta ininterrottamente e il telefono squilla costantemente. Ho sentito dire che volevo un milione o due milioni e che la sto vendendo per soldi. Tutto ciò è irrispettoso e totalmente sbagliato. Non è in vendita” ha continuato.

La maglia della Mano de Dios è attualmente esposta al National Football Museum di Manchester.

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