1 Dicembre 2020

Napoli, Ing. Capodanno:”Credo non vada cambiato il nome allo stadio”

Secondo il Professore e Ingegnere Gennaro Capodanno non si può stravolgere la cultura di Napoli città cambiando nome a uno Stadio. Si può rispettare Maradona in altri modi

Ecco la lettera dell’Ingegnere dove spiega le motivazioni della sua scelta:

Premetto che sono dell’avviso che non vada cambiata la denominazione dello stadio San Paolo per intitolarlo al calciatore Diego Maradona. Ricordo che la denominazione attuale fu attribuita all’impianto sportivo nel 1963, quattro anni dopo la sua inaugurazione, cambiando l’iniziale nome di stadio del Sole, per celebrare la tradizione secondo la quale Paolo di Tarso, nato con il nome di Saulo e noto come san Paolo,  avrebbe raggiunto l’Italia attraccando nella zona dell’attuale Fuorigrotta.

In verità, da un poco di tempo a questa parte, a Napoli, a ogni morte di un personaggio conosciuto, si registra una sorta di corsa a intitolargli una strada, una piazza o, più in generale, un luogo pubblico. Un vezzo che sta prendendo piede, sull’onda emotiva dei ricordi e del clamore destati nell’immediato dalla scomparsa.  Eppure, proprio per evitare situazioni siffatte, la legge n. 1188/1927, la quale regola la materia, prescrive che, per l’intitolazione di nuove strade e piazze pubbliche, per la variazione del nome di quelle già esistenti, nonché per l’approvazione di targhe e monumenti commemorativi a persone, debbano decorrere almeno dieci anni dal decesso dell’interessato.

L’unica deroga, soltanto previa autorizzazione del Prefetto, al quale la legge succitata attribuisce la facoltà di consentire la deroga alle suindicate disposizioni, è prevista “in casi eccezionali, quando si tratti di persone che abbiano benemeritato della nazione”.

Comunque, fermo restando che ritengo che, in un paese democratico, le scelte in questione debbano coinvolgere la totalità dei cittadini aventi diritto e non solo a una parte dei essi, attivando strumenti democratici di partecipazione che le normative vigenti prevedono e disciplinano, nulla toglie che se si vuole onorare la memoria del calciatore in questione lo si può fare in tanti altri modi, come, solo per esemplificare, attraverso una scultura o un monumento, senza però stravolgere la storia e la cultura di una città”.

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