2 Settembre 2020

Un circo senza più animali. La Campania dice stop allo “sfruttamento da spettacolo”

Fonte foto: Express.co.uk

circo

Un circo senza mai più animali. Approvata oggi la mozione dal Consiglio Regionale della Campania

Una buona notizia, dunque, per questo 2020 un po’ tormentato. Gli animalisti, soprattutto, saranno contenti nell’apprendere che il Consiglio Regionale della Campania ha approvato oggi la mozione con la quale veniva richiesta l’approvazione dei decreti attuativi previsti dall’art. 2 della Legge 175/2018 che punta alla revisione delle disposizioni nei settori delle attività circensi e degli spettacoli viaggianti finalizzata al superamento dell’utilizzo degli animali nel loro svolgimento. La mozione era stata presentata dal consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli.

La vita degli animali nel circo – dice Borrelliè incompatibile con le loro caratteristiche etologiche. La detenzione, l’addestramento e l’esibizione in spettacoli circensi comporta il più delle volte sofferenze e maltrattamenti degli animali. Con la mozione approvata la Giunta Regionale della Campania spingerà il governo a prevedere una ricollocazione, entro due anni, degli animali detenuti nei circhi presso strutture idonee di cui si farà carico per il mantenimento”.

Solo acrobati, trapezisti, clown e giocolieri saranno quindi i protagonisti dei futuri spettacoli circensi. Tra l’altro, nella maggior parte dei Paesi europei sussistono già divieti parziali o totali sull’impiego degli animali in spettacoli di questo tipo. Si spera adesso che tale svolta faccia da apripista per le altre regioni italiane.

Numerosi esperti nazionali ed internazionali sono già più e più volte intervenuti per chiarire le perplessità circa lo “sfruttamento da spettacolo” nei circhi. Cosa si nasconde dietro un tendone da circo? Per quali motivi scientifici la vita degli animali è incompatibile con il loro utilizzo nelle attività circensi? Perché in Italia è necessaria e urgente una riforma del settore dello spettacolo che preveda la dismissione degli animali dai circhi e la riconversione delle tradizionali attività circensi secondo forme di spettacolo che valorizzino espressioni artistiche davvero “umane”?”.

Diversi anni fa, a sostenere la battaglia contro l’uso degli animali nei circhi erano solo gli animalisti che si schieravano contro i circensi per motivi etici, denunciando abusi e maltrattementi verso gli animali. Oggi, al loro fianco si sono unite le voci della scienza e dei veterinari, oltre che di tante persone comuni. Steven Harris, Professore onorario, docente alla Scuola di Scienze Biologiche dell’Università di Bristol ha condotto delle ricerche diventate un punto di riferimento internazionale: “La vita nei circhi non può garantire agli animali selvatici ed esotici il soddisfacimento dei livelli minimi di benessere. Si tratta di una vita passata in condizioni di prigionia, in cui gli animali vanno incontro a costanti disturbi psico-fisici, senza alcun controllo sui propri bisogni, una vita fatta essenzialmente di esibizioni negli spettacoli, di esposizione al pubblico, di continui viaggi e trasferimenti. La vita degli animali nei circhi non può considerarsi “una buona vita” né “degna di essere vissuta.

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