26 Aprile 2023

Truffa bonus Covid: indagati finti allenatori

Finti allenatori e collaboratori sportivi, in totale 100, sono indagati con l'accusa di truffa per il bonus Covid. Sequestri per 400mila euro

fitnessway

truffa bonus covid

TRUFFA BONUS COVID- Circa 100 persone sono indagate nel casertano per truffa. Si sono finti allenatori e collaboratori sportivi per una vera e propria frode.

In cosa consisteva la truffa bonus Covid: organici gonfiati con assunzioni fittizie in modo da poter avere il bonus collaboratori sportivi. Il tutto è stato scoperto dalla Guardia di Finanza che, dopo una serie di indagini, ha ricostruito bene o male i fatti. Secondo quanto riportato da Fanpage infatti, i truffatori sarebbero una associazione dilettantistica di Macerata Campania, in provincia di Caserta.

Tutte le indagini, iniziate nel 2021, coordinate dalla Procura di Napoli, hanno portato a sequestrare ben 400mila euro e sono stati iscritti nel registro degli indagati di un centinaio di persone. Il bonus, del quale volevano approfittare, è stato introdotto nel marzo 2021 e la banda aveva puntato proprio quei fondi.

Questo bonus prevedeva una indennità per i collaboratori sportivi che, per colpa della pandemia, avessero cessato o ridotto le loro attività. Erano previsti: 1.200 euro per compensi inferiori ai 4 mila euro, 2.400 per compensi compresi tra i 4 mila e i 10 mila euro e 3.600 euro per quelli superiori ai 10 mila euro.

Questa associazione di Caserta di reale aveva poco e niente. Come hanno ricostruito le indagini infatti, i dipendenti erano reali solo sulla carta ed era una vera e propria organizzazione tra amici, parenti con assunzioni nel ruolo di segreteria, di allenatore, di massaggiatore o collaboratore.

A gestirlo sarebbero stati il presidente dell’associazione sportiva e A. C., classe 1988, genitore di tre frequentatori dei corsi di calcio. Inoltre, queste famose assunzioni sarebbero state retrodatate in modo che risultasse che il rapporto di lavoro fosse cominciato tra la fine del 2019 e l’inizio del 2020, anche in periodi di pieno lockdown, come chiedeva uno dei requisiti per ricevere il bonus, appunto per usufruirne.

In realtà nessuna attività sarebbe stata mai organizzata o svolta e i fondi che avevano ricevuto grazie al bonus sarebbero stati divisi tra loro.

Ti potrebbe interessare anche l’articolo: Caivano, morto ragazzo di 19 anni. Fatale un colpo di pistola