3 Agosto 2022

Torre Annunziata, ristorante utilizzato per attività criminali: chiuso 60 giorni

L’Incrocio di Torre Annunziata chiude per 60 giorni: il ristorante veniva utilizzato come base logistica per organizzare attività criminali

Torre Annunziata

Torre Annunziata

TORRE ANNUNZIATA – Disposta la sospensione di 60 giorni per “L’Incrocio”, il noto ristorante di Torre Annunziata (Napoli). Il 12 aprile scorso i militari della Compagnia Carabinieri di Torre Annunziata e i finanzieri del Gruppo Operativo Antidroga della Guardia di Finanza di Napoli avevano scoperto, all’interno dell’attività di via Vittorio Veneto, oltre 6 chili di cocaina, una pistola cal.9×21 con matricola punzonata e completa di caricatore con 10 cartucce e altre 61 cartucce, di cui 38 a salve e nella circostanza erano state arrestate due persone, tra cui il proprietario. Alla luce dell’attuale scenario, le forze dell’ordine hanno accertato che l’uomo aveva utilizzato il ristorante come base logistica delle sue attività illegali e che il gestore non aveva adottato le misure idonee ad impedire l’impiego illecito dei locali compresi nel proprio esercizio commerciale. Il provvedimento di chiusura è stato firmato dal Questore di Napoli, Alessandro Giuliano, su proposta dei Carabinieri.

Armi e droga nel ristorante, lo sfogo sui social

I figli del proprietario del ristorante L’Incrocio di Torre Annunziata hanno pubblicato sulla pagina ufficiale Facebook del locale un post circa la chiusura, ringraziando la clientela e specificando quanto successo: Ci teniamo a precisare che gli errori commessi da nostro padre sono e verranno giudicati da un giudice nella misura in cui egli ritenga più opportuno, ma tali errori non è giusto che ricadano su noi figli e sulla nostra famiglia totalmente estranea ad ogni tipo di vicenda. Questa attività permetteva a noi figli e alle famiglie dei nostri dipendenti di portare il pane a casa e di preservare la dignità che ognuno di noi ha il diritto di avere. Il rammarico è tanto e la rabbia pure perché siamo stati puniti per colpe che noi non abbiamo – si legge – da domani ognuno di noi dovrà ricominciare da zero ma di una cosa siamo sicuri, lo faremo a testa alta perché noi siamo estranei ad ogni tipo di vicenda, abbiamo sempre lavorato anche quando la delusione ed il dolore sovrastavano la volontà di andare avanti. Abbiamo aperto quelle porte anche quando la gente passando mormorava e ci guardava male. Siamo stati più forti noi però purtroppo non è bastato”.

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