7 Gennaio 2016

Tigri libere dalle vecchie gabbie allo Zoo di Napoli

tigri

Le tigri dello zoo di Napoli lasciano le anguste gabbie in cui erano rinchiuse, per spostarsi in  una nuova area, chiamata “Savana”

[ads1] Buone notizie per le tigri dello zoo di Napoli: finalmente dopo ben 70 anni questi maestosi felini possono abbandonare le gabbie anguste e decisamente poco ospitali dove vivevano, avendo a loro disposizione solo uno spazio di qualche metro quadro, e trasferirsi in un’area totalmente adibita alle loro esigenze.

L’exhibit chiamato “Savana”, che d’ora in poi ospiterà le tigri, è stato ideato e costruito in modo tale da simulare, quanto più possibile, l’ambientazione in cui naturalmente vivrebbero questi animali. Si tratta, infatti, di una zona di circa 3000 metri quadri, dove i felini potranno muoversi molto più agevolmente, con a disposizione anche tre laghi profondi oltre 2,5 metri nei quali potersi immergere.

L’annuncio di questo trasferimento è stato dato dal consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli: «I felini hanno abbandonato quelle gabbie di pochi metri quadri che erano un vero e proprio lager per andare in un’area appositamente creata per loro» dichiara, dopo essersi recato, la mattina del 6 gennaio, allo zoo di Napoli insieme al professor Luigi Esposito, docente del dipartimento di Medicina veterinaria e riproduzione animale dell’Università Federico II di Napoli.

Non si è trascurato, oltre al benessere dei tre esemplari di tigre, la sicurezza del pubblico e degli operatori che si occupano di questi animali, come afferma l’ingegner Floro Flores, a capo della società che gestisce lo zoo di Fuorigrotta, mostrandosi estremamente soddisfatto della nuova opera, avanzata anche dal punto di vista tecnologico.

«Con grande soddisfazione mia e di tutti gli operatori e, spero, con soddisfazione di tutti i napoletani, le tigri sono state trasferite in un exhibit chiamato Savana di grandissimo valore naturalistico che simula perfettamente l’ambientazione dove vivono questi animali» commenta, aggiungendo poi:  «Sono veramente felice, per me che amo gli animali e che, da quando vivo lo zoo, mi sono affezionato a tutti loro, nessuno escluso, è un grande giorno. Mi piace pensare che quella tigre, che ieri mi ruggiva infastidita, oggi mi osservi compiaciuta e grata».

Lo zoo di Napoli cerca, quindi, di mettersi e muoversi sulla stessa lunghezza d’onda dei moderni bio-parchi e strutture, che offrono prima di tutto un ambiente nel quale gli animali possano sentirsi a loro agio e vivere al meglio. Insieme all’apertura e al completamento di Savana, infatti, ci si proietta ora verso l’operazione Zoo 2.0, iniziativa orientata alla salvaguardia delle specie in via d’estinzione e alla ricerca scientifica.

[ads2]