22 Febbraio 2016

The Niro, quando la Basilica prende voce

The Niro

Concerto di The Niro per “Take me to Church-Live in Basilica”

[ads1] Sabato 20 Febbraio, ore 21.00 circa, è tutto pronto in Basilica San Severo fuori le Mura nel cuore del Rione Sanità.  “Take me to Church – Live in Basilica” coordinata da Apogeo Records e My favorite things con la partecipazione dell’ Altra Onlus Napoli, ospita il cantante The Niro per un live dal sapore italo-inglese. Un progetto che nasce dalla voglia di riscattare e promuovere un quartiere popolare e storico napoletano, come quello della Sanità. Creando un connubio tra la musica e lo spazio.  L’idea del concerto in Cappella, si rivela vincente e innovativa, a detta delle numerose richieste di partecipazione all’evento. Il concerto è stato aperto dall’artista, Old Fashioned Lover Boy, napoletano di nascita, milanese d’adozione, poiché è da un paio di anni che vive nella città della Madonnina. Il cantautore scalda l’atmosfera della Cappella con quattro brani, tratti dal suo disco da solista “The Iceberg Theory“. Il concerto si apre con “Your song”,  in seguito canta “Desolate “ e “Breathe for another day” dallo spirito nostalgico e dai ritmi pacati. Un’idea di concerto intimo, per poi esplodere nel finale con la sua “Burn Burn”, che già dal titolo preannuncia il surriscaldamento della Basilica. Come lui stesso dice, nei suoi live utilizza “Burn Burn” per riscaldarsi e creare un rapporto empatico con il pubblico. Questa volta ha voluto invertire la scaletta e lasciarci con questo ultimo pezzo.

In seguito fa il suo ingresso Davide Combusti, in arte The Niro, un cantautore e polistrumentalista  romano. La sua attività live lo porta fin da subito a condividere i grandi palchi italiani ed esteri con i grandi nomi del panorama artistico- musicale: dall’apertura di un concerto di Carmen Consoli, fino ad arrivare a collaborare con i Deep Purple, Amy Winehouse e tanti altri. Nel 2014 è tra le “nuove proposte” sanremesi, con la sua “1969”. Inoltre realizza numerose colonne sonore, tra cui quella del lungometraggio “Mr. America” diretto da Leonardo Ferrari Carissimi . Un cantautore a tutto tondo, durante il live esegue canzoni in italiano, alternando altre in inglese. Affermando che: “dopo due anni ha una scaletta, ma che farà fatica a rispettarla, poiché ha litigato con la sua parte razionale.” A fine concerto dirà di averla seguita alla perfezione. La prima canzone, con la quale decide di aprire il concerto è “Night Waltz”, la melodia trascinante, complice la location suggestiva della Basilica, ci trasporta in un universo parallelo. Durante il live, Propone non solo i suoi successi, ma anche due inediti : “Cara” e “Not at All”.  Testi in inglese, voce, falsetti e chitarra sono i punti focali di The Niro. Da ”Liar” a “Johnny”,  interpretando poi “In my memory”e  l’eclettica “About love and Indifference”. Musiche che ti fanno battere ritmicamente il piede a terra. In italiano, le armonie sono morbide e raffinate come nella canzone “Pindaro”. Testi significativi. Brani che strizzano l’occhio ad un genere sempre più vasto di pubblico.  Dai brani più intimisti e malinconici come “Eroe” a quelli più rock “Non riesco a muovermi” e ancora un pizzico di indie rock nella sua “Evoluzione della specie”, che coglie gli eccessi e l’incertezza del precariato. Come recita la canzone: “Muovo i pollici, poi urlo sono un bipede, poi passi accorti e poi scalo alberi, manie. (…) poi lavoro instabile, poi l’amore isterico.”  E poi “1969”, traccia dell’omonimo album, un tributo allo sbarco sulla Luna. A testimonianza di un grande passo per l’umanità, che cela un senso più profondo di nostalgia, come sottolinea il testo: Stati Uniti mai più; Così Uniti mai più”. Per concludere con “Post atomic dawn”, brano che crea una sorta di ossimoro dando vita ad un’atmosfera distensiva, ma al contempo coinvolgente.

Un live difficile da dimenticare, in uno dei posti remoti e preziosi di Napoli. Tra il sacro, il profano, la storia, la tradizione e l’innovazione e perché no, anche del buon vino.

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