21 Settembre 2021

Terza dose vaccino: secondo gli esperti proteggerà per anni

Terza dose vaccino

Terza dose vaccino. Secondo l’esperto Sergio Abrignani i richiami vaccinali nel tempo sono la normalità, ma altri non sono d’accordo

Secondo gli esperti il richiamo vaccinale anti-Covid è necessario e, soprattutto, permette la protezione nel tempo. “Con un terzo richiamo, almeno dopo 6 mesi, non solo l’efficacia viene riportata ai livelli iniziali ma speriamo, in analogia con tanti altri vaccini, che sia duratura per anni” – ha spiegato Sergio Abrignani, immunologo e membro del Comitato tecnico scientifico, rassicurando l’efficacia della terza dose.

L’esperto, nel corso di una lunga intervista al Corriere della Sera, ha spiegato chenella storia dei vaccini, i richiami con una terza dose distanziata diversi mesi nel tempo sono la normalità. Con tanti altri vaccini (come quelli per Epatite B, Meningococco B, Poliomielite, Hemofilus, Tetano, Difterite, Pneumococco, Pertosse) che ci fa ben sperare che ulteriori richiami, se necessari, ci interesseranno dopo 5-10 anni. – SpiegaC‘era bisogno di avere i vaccini il prima possibile e aspettare altri 6-8 mesi per concludere una sperimentazione con triplice dose avrebbe significato rassegnarsi a vedere morire tante altre persone”. Le due dosi – secondo l’immunologo – conferiscono protezione e rispondono anche alla variante Delta. “Però si è visto che, come la maggior parte dei cicli ravvicinati, inducono una risposta immunitaria di breve durata e che quindi la protezione dopo 6-8-mesi si riduce dal 90 al 60% circa”.

Terza dose: c’è chi dice no

Gli esperti hanno rassicurato i cittadini sulla terza dose vaccinale, però, stando a quanto evidenziato parrebbe che non tutti siano d’accordo. Guido Rasi, ex direttore Ema e oggi consulente del generale Figliuolo, ha asserito che “non ci sono dati sufficienti per una terza dose a tutti, ma è giusto iniziare da persone fragili, operatori sanitari e over 65″. Anche Massimo Galli, primario dell’ospedale Sacco di Milano, ha spiegato che nella “stragrande maggioranza dei casi, non c’è necessità di una terza dose“.

Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università di Milano, ha invece dichiarato: “Si sta prendendo atto che c’è la necessità di fare una dose ulteriore, una schedula a tre dosi per le persone immunodepresse e la terza dose si potrà fare già a 28 giorni dalla seconda perché si tratta proprio di un ciclo di conferma e di rinforzo, perché si è visto che questi vaccini dopo 6 mesi cominciano a perdere un po’ di efficacia nel prevenire l’infezione. La cosa non ci inquieta più di tanto perché per i coronavirus nemmeno i guariti sono sicuri di rimanere protetti. Al momento la FDA ha detto di vaccinare con la terza dose le persone fragili, dopodiché vedremo in autunno-inverno, dove purtroppo credo che un colpo di coda del virus ci sarà e allora forse dovremo fare un richiamo universale. Io però immagino una prospettiva dove il vaccino anti-Covid si affiancherà a quello antinfluenzale, con la stessa modalità, quella di offrire il richiamo annuale soprattutto alle persone più a rischio“.

Vaccino Covid, quanti sono gli italiani che hanno ricevuto la terza dose?

Gli italiani che hanno già ricevuto la terza dose di vaccino Covid in 24 ore sono 6.803, circa lo 0,73% della popolazione. ll commissario straordinario Figliuolo ha reso noto: “Nei prossimi giorni il Cts dovrà fornire le ultime indicazioni e poi andremo avanti per chi ha più di 80 anni, gli ospiti delle Rsa e i sanitari in modo da meglio preservare chi più ne ha bisogno”. L’obiettivo è quello di vaccinare l’82% di persone entro metà ottobre.

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