2 Dicembre 2016

Tatuatore ucciso, secondo la difesa “I pentiti mentono”

Cimminello

tatuatore

Nel caso del tatuatore ucciso Gianluca Cimminello, “I pentiti hanno mentito”. Su questo argomento si è basata la discussione della difesa di Vincenzo Russo. L’uomo è accusato di aver ucciso l’uomo nel suo studio di Casavatore

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I fatti

Si è tenuta ieri l’arringa dell’avvocato difensore di Vincenzo Russo, l’uomo accusato di aver ucciso Gianluca Cimminiello.

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Gianluca Cimminello

Il tatuatore di Capodichino fu ammazzato all’esterno del suo laboratorio di tatuaggi, lo “Zendark tattoo“, sulla Circumvallazione esterna, nel tratto di Casavatore. Cimminiello aveva solo 31 anni.

Le motivazioni dell’uccisione riguardavano la decisione del giovane di pubblicare sul suo profilo di Facebook un fotomontaggio che lo ritraeva con Ezequiel Lavezzi.

La foto, secondo quanto accertato dai PM, indispettì Vincenzo Donniacuo, tatuatore di Melito, che chiese al clan di riferimento della zona di punire lo sgarro.

Dopo la pubblicazione della foto, Gianluca fu subissato di mail da parte dei clienti. Nell’ultimo messaggio, inviatogli da Donniacuo, questi scrisse che Lavezzi lo doveva tatuare lui e nessun altro. L’uomo chiuse pure il messaggio con la minaccia «sabato passo nel tuo negozio».

Quel sabato, invece, allo Zendark si presentarono tre persone. La discussione degenerò. In due aggredirono Gianluca che non solo evitò il pestaggio, ma fece scappare i suoi aggressori.

Tre giorni dopo, secondo l’accusa, Vincenzo Russo si presentò davanti al negozio di Gianluca chiamandolo per nome. Cimminiello si presentò sulla soglia del locale, dove venne colpito mortalmente prima alla spalla e poi al torace. Il killer sparò ancora due volte. Per essere sicuro di aver ucciso.

La tesi della difesa

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Vincenzo Russo

Oggi, a sei anni da quei fatti, l’avvocato di Russo ha evidenziato come tre vecchi pentiti collaboratori di giustizia ed i 10 nuovi che hanno accusato Russo, avrebbero detto il falso. Una discussione articolata in cui l’avvocato ha anche sottolineato come tra gli accusatori di Russo c’era un esponente delle forze dell’ordine, poi denunciato ed arrestato.

La sentenza su Russo si attende comunque per Natale.

Si tratta del secondo processo davanti alla sezione della Corte d’Assise, giacché dopo che Russo fu condannato per due volte all’ergastolo, la Cassazione dispose un nuovo processo.

In quest’ultimo procedimento giudiziario sono state ascoltate le persone che si trovavano insieme a Cimminiello nel laboratorio in quella tragica sera. Purtroppo nessuno di loro vide il killer, poiché l’omicidio avvenne all’esterno del locale mentre loro si trovavano all’interno del locale.

Per l’omicidio del Cimminello sono anche imputati il boss Arcangelo Abete e Raffaele Aprea in qualità di presunto mandante il primo e di presunto esecutore il secondo.

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