2 Dicembre 2016

Incendio a Città della Scienza, sei anni al custode

Rogo città della scienza

Per l’incendio a Città della Scienza, la procura ha condannato a sei anni di reclusione il custode Paolo Cammarota. Accolta dunque la richiesta dei PM. E intanto la parte civile dichiara: “Ora non si desista, e si trovino gli altri colpevoli”

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E’ stata accolta la richiesta di condanna a sei anni di reclusione per Paolo Cammarota, l’ex-custode di Città della Scienza.

Città della Scienza

La città delle scienze dopo l’incendio

L’episodio era avvenuto nella notte tra il tre ed il quattro marzo del 2013, e i colpevoli non erano mai stati individuati. Il rogo aveva mandato in fumo l’intero polo museale bagnolese, e i sospetti erano subito caduti sulla criminalità organizzata.

Cammarota, comunque, era l’unico indagato, ed oggi per lui è arrivata la condanna.

Il giudice Maria Aschettino ha infatti condannato l’uomo a sei anni in concorso con ignoti, dopo un processo che si era tenuto con il rito abbreviato.

Cammarota si era sempre dichiarato innocente, considerandosi come un “capro espiatorio” e la sua difesa aveva sempre puntato su questa linea. Il suo avvocato, per tutto il procedimento, era Luca Capasso.

Città della Scienza era difesa dalla parte civile, costituita dall’avvocato Giuseppe De Angelis. Con lui erano presenti i legali Giorgio Fontana ed Ilaria Criscuolo, rispettivamente per Generali e per la cooperativa “Le Nuvole”.

Dopo la condanna, De Angelis ha espresso soddisfazione per l’operato dei magistrati. “Adesso ci aspettiamo che la Procura non desista e trovi gli altri colpevoli”, ha dichiarato l’avvocato.

A tre anni dal rogo, comunque, Città della Scienza non risulta ancora completamente ripristinata.

In compenso, è stato inaugurato un nuovo edificio, Corporea, il primo museo interattivo in Europa interamente dedicato al tema della salute, delle scienze e tecnologie biomedicali e della prevenzione.

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