Scuola delle rapine a Napoli: addestrati a delinquere
Nell’ambito di un’inchiesta denominata “Lucignolo”, i carabinieri hanno scoperto la scuola delle rapine: una gang di minorenni che organizzavano furti sotto la direzione di un adulto
[ads1] I Carabinieri di Castello di Cisterna hanno arrestato 4 ragazzi, appartenenti ad una baby gang dedita a furti di svariato tipo, che è stata poi soprannominata “scuola delle rapine”. I giovani agivano, infatti, sotto la direzione di un “capo”, un adulto, che li incitava a commettere sempre nuove rapine: “Se non sei capace di farlo, non sei un uomo!”, ripeteva il presunto capo ai ragazzini per incoraggiarli, secondo quanto emerge dall’inchiesta dei carabinieri.
Questo metodo aveva contribuito a creare una vera e propria scuola, dove l’insegnante educava i propri alunni alla malavita.
La scuola delle rapine ha messo a segno, nel giro di pochi mesi, ben undici colpi, rapinando farmacie, supermercati e distributori di carburante, situati principalmente nell’area del Vesuviano.
Dalle indagini è emersa soprattutto l’inesperienza dei giovani rapinatori.
In un video raccolto grazie al sistema di videosorveglianza di una delle attività prese di mira, si vede il loro arrivo di corsa su uno scooter, la pistola puntata in faccia al malcapitato che, dopo qualche attimo di esitazione, riesce a cacciare via in malo modo due dei giovanissimi rapinatori. Questi ultimi, con fare goffo, si allontanano di corsa, increduli dell’imprevista reazione.
Eppure la scuola delle rapine doveva essere, nelle intenzioni del suo creatore, ben organizzata. I Carabinieri hanno scoperto infatti un metodo educativo vigente nella scuola delle rapine, oltre che dei covi in cui gli alunni si riunivano per organizzare i colpi da mettere a segno, i nascondigli dove segregare motocicli e armi utilizzati.
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