4 Febbraio 2016

Più forti di tutto…

più forti di tutto

Più forti delle pressioni, più forti delle squalifiche, della Lazio, indubbiamente, forse persino della Juventus; ma ieri sera il Napoli, all’Olimpico di Roma ha dimostrato di essere più forte dell’odio che ogni domenica gli viene scaraventato addosso da tutte le curve avversarie, e spesso anche da quelle contro cui non sta giocando

[ads1] L’emblema di questa serata di straordinaria normalità calcistica, resta Kalidou Koulibaly.
Un colosso senegalese di 24 anni, alto 1,84 cm. Un ragazzo che calcisticamente è esploso in questa stagione grazie ai dettami tattici di Maurizio Sarri. Il giocatore è stato vittima dell'”attenzione” incessante del pubblico laziale, che accompagnava ogni sua giocata con dei beceri cori e “buu” razzisti.
Al punto che l’arbitro ha fermato la partita temporaneamente, e che solo il questore non si è sentito di sospendere definitivamente.

Nonostante tutto, Koulibaly ha offerto l’ennesima prova sontuosissima della sua stagione. A guardarlo giocare sembra persino leggiadro, quasi un Muhammad Ali del pallone 2.0.
Per il resto il Napoli ha dominato, facendo sembrare facile quello che facile non era affatto. Vincere a Roma, contro questa Lazio, che aveva molte assenze, ma che veniva comunque da sette risultati utili consecutivi; raggiungere il record di sette vittorie di fila, l’ultima volta fu scudetto; non prendere goal, annullare lo svantaggio di un turno che per l’ennesima volta ci vedeva in maggiore difficoltà, nei confronti della principale contendente al primo posto.

La Juve infatti, infila la sua più lunga striscia di vittorie, 12, ma deve essere certamente frustrante correre tanto forte e non riuscire ugualmente a raggiungere chi ti precede. Quantomeno è logorante, e infatti, la vecchia signora comincia a sentire qualche acciacco. Ieri, contro il Genoa non ha brillato affatto e anzi, ha rischiato davvero grosso, e solo un autorete di De Maio le ha permesso di restare nella scia degli azzurri.


Ma, per Allegri, gli infortunati cominciano ad essere tanti.
Ieri ha perso anche Caceres, ed Evra, oltre ad Asamoah Khedira, Mandzukic.

La Juve ha una rosa ampia, ma come le margherite, anche le rose, a furia di sfoltirle, finisce che ti resta in mano solo il gambo.

In chiusura, le marcature, Higuain fa 23 su 23, ormai i suoi goal sono come la luna, stai sicuro che ogni volta arriva, e Callejon, che ha cominciato a segnare con regolarità, senza perdere il vizio della copertura. Lo spagnolo assomiglia agli Alfieri degli scacchi, si muove solo in diagonale, e in una sola mossa, può essere ovunque.

Piccola nota a Margine, la coppia Conte/Oriali, che non scendono mai al di sotto di Roma, erano allo stadio, chissà, ma forse, ci erano andati per vedere Parolo…

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