Sarri, il ritorno del grande ex tra rabbia e indifferenza
Sarri, domenica il ritorno al San Paolo del grande ex. L’ambiente si prepara ad accoglierlo, diviso tra malcelata rabbia e ostentata indifferenza
Sarri domenica poserà i suoi piedi nel ventre dello Stadio San Paolo.
Rivedrà quegli spogliatoi, ripercorrerà quel corridoio, respirerà l’aria di quelle gradinate, che per tre anni indimenticabili sono state la sua casa.
Un ritorno chiacchieratissimo, accompagnato da un’attesa lunghissima, estenuante, fatta di mille pensieri e sensazioni di segno opposto.
Sarri continua a far parlare di sé, a Napoli.
Non ha mai smesso di far parlare di sé.
Il suo pubblico, quello eternamente affezionato alla sua figura di uomo e di allenatore, ha continuato a seguirlo nella sua esperienza inglese, con la casacca del Chelsea: ha tifato per lui e per i suoi ragazzi, ha pianto di commozione per la vittoria dell’Europa League, che Maurizio stesso dedicò immediatamente ai tifosi del Napoli.
Salvo poi, poche ore dopo, accomodarsi con orgoglio e fierezza sulla panchina bianconera, verso la quale aveva mostrato più di qualche antipatia durante i suoi trascorsi partenopei.
Sembrava impossibile: Sarri in bianconero sembrava un falso storico, un errore del pensiero, l’esito terribile di un horror scritto male.
Ma, a volte, la realtà supera la fantasia, anche quella più agghiacciante, ed i tifosi azzurri hanno dovuto digerire anche il triste spettacolo di mister Sarri con, indosso, la tuta dell’antica rivale.
Sono passati 8 mesi da quel triste annuncio, ma a Napoli si continua a parlare di lui.
E domenica torna al San Paolo.
Un San Paolo che lo ha idolatrato, che si è inchinato a lui, che gli ha tributato onori ed amore incondizionati.
Un San Paolo che non lo ha mai tradito e che si sente tradito.
La tifoseria si prepara ad accoglierlo, ma – come sempre – si divide da giorni tra chi vorrebbe tributargli un mare di fischi, a ricordargli come ci si sente a tradire Napoli, e chi invece vorrebbe accoglierlo con la più gelida ed ostentata) indifferenza.
C’è anche chi, memore di un recente passato glorioso ed emozionante, vorrebbe accoglierlo con il calore e l’amore che merita, come allenatore che alla causa azzurra ha dato tutto.
In realtà, qualsiasi sia la reazione che il pubblico avrà al ritorno di Mister Sarri nell’arena di Fuorigrotta – che si tratti di fischi, applausi o un assordante silenzio – si tratterebbe comunque di una forma di amore.
Un amore tradito, un amore soffocato, un amore che avrebbe meritato un epilogo diverso, ma che non è stato mai dimenticato fino in fondo.
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