6 Dicembre 2015

San Giorgio, indagini chiuse. Zinno verso il processo.

San Giorgio

San Giorgio, Il pm è pronto a chiedere il processo per il sindaco e per gli altri coinvolti nell’inchiesta dello scorso ottobre

[ads1] Nella cittadina di S.Giorgio a Cremano, in provincia di Napoli, il pm Ida Frongillo ha terminato le indagini che vedevano coinvolti diversi dipendenti comunali, alcuni imprenditori locali e l’attuale sindaco, Giorgio Zinno (PD) che, lo scorso ottobre, hanno portato all’emissione di una serie di misure cautelari agli arresti domiciliari per l’ipotesi di avere favorito alcune ditte edili nell’assegnazione dei lavori pubblici con la procedura semplificata.

La procura ha chiuso le indagini ieri, ma nell’elenco dei destinatari dell’avviso non compare il nome dell’ex sindaco, Mimmo Giorgiano (PD), che risultava indagato nel medesimo procedimento e fu destinatario di un decreto di perquisizione. Molto probabilmente, il suo nome sarà depennato dalla lista. Il gip, in queste settimane, su istanza del collegio difensivo (rappresentato, tra gli altri, dagli avvocati Maurizio Capozzo, Claudio Botti, Gennaro Lepre, Pietro Fusco e Giuseppe De Angelis) ha alleggerito le misure a carico degli indagati e molti di loro hanno lasciato i domiciliari per essere sottoposti a provvedimenti che vanno dal divieto di dimora alla sospensione dai pubblici uffici.

La decisione è scaturita da una mutata esigenza cautelare, dato che la sospensione dai pubblici uffici impedisce di fatto preventivamente il ripetersi del misfatto. La vicenda secondo la quale ad alcuni imprenditori venivano fornite in anticipo suggerimenti utili a spuntarla sui concorrenti in occasioni di diversi bandi di gara per l’assegnazione di appalti pubblici, fu ricostruita dalla moglie di uno degli indagati. La donna lasciata dal marito per una giovane stagista, decise di far crollare il sistema che vedeva coinvolte diverse personalità di San Giorgio. Raccontò alla polizia che suo marito, funzionario dell’ufficio tecnico del Comune di San Giorgio a Cremano, riceveva regalie in cambio di favori agli imprenditori.

Lei stessa ammise di avere beneficiato di quei “favori” (soldi, gioielli, viaggi) e raccontò che, grazie a quel sistema, il tenore di vita della sua famiglia era notevolmente migliorato negli ultimi anni. Quando la donna fu lasciata dal marito per la stagista, i “regalini” iniziarono ad arrivare a casa della nuova compagna. Di qui la sete di vendetta che la spinse a denunciare tutto alla polizia.

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