31 Gennaio 2020

San Ciro protettore di Portici e Vico Equense: la storia del medico che proteggeva gli ammalati

san ciro

Scopriamo insieme la storia di San Ciro, patrono di Portici e Vico Equense noto ai più per essere il medico protettore degli ammalati

Chi era San Ciro? Il medico considerato patrono di molte città in Campania era in realtà originario di Alessandria d’Egitto, dove nacque nel III secolo. Di professione faceva il medico e si diceva si prendesse cura degli ammalati senza pretendere alcuna somma di denaro in cambio.

In quell’epoca a governare vi era l’imperatore Diocleziano, che diede inizio ad una vera e propria persecuzione dei medici perché considerati simili ai maghi e dunque soggetti pericolosi.

Fu in questo contesto storico che Ciro dovette abbandonare la sua città natale e trovare rifugio in Arabia, dove visse in solitudine dedicandosi alla preghiera e alla meditazione. Fatto ritorno ad Alessandria, fu catturato e immerso nella pece bollente, ma riuscì a resistere al supplizio prima di esser condannato alla decapitazione, avvenuta il 31 gennaio del 303.

La sfogliatella

Portici la sfogliatella fa parte della tradizione popolare ed è legata al culto di San Ciro. In occasione della ricorrenza del santo Patrono vi è in città l’usanza di consumarla e regalarla alle persone più care.

Le sfogliatelle sono nate nel convento di santa Rosa, in costiera amalfitana, ad opera delle monache di clausura. Questo dolce entrato poi nella tradizione partenopea nacque per puro caso, in un giorno dedicato a fare il pane. Si narra che una suora si trovò in avanzo della farina di semola cotta nel latte e per non buttarla vi aggiunse alcuni ingredienti: frutta secca, liquore al limone, zucchero, un po’ di strutto e vino bianco, per trasformare la classica pasta in una frolla dolce. Il ripieno viene poi adagiato in sfoglie dolci, cui viene data la forma di cappuccio di monaca.

In realtà sono molte in Campania le località dove si venera il medico santo: tra queste (oltre a Portici e Vico Equense) Castellammare di Stabia, a Vico Equense, ad Atena Lucana, a Frattamaggiore, ad Avellino e a Nocera Superiore.

 

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