3 Aprile 2021

Sabato Santo: cosa si mangia a Napoli?

fonte: giallo zafferano

sabato santo

Il Sabato Santo è un giorno molto significativo nella tradizione enogastronomica napoletana. Cosa portano in tavola i partenopei?

Il Sabato Santo è un giorno molto particolare per la tradizione napoletana. Dopo un Venerdì trascorso con le mani in pasta, il Sabato è un giorno in cui si mangiano tutti i tipi di rustici e panificati.

Difatti il Venerdì Santo si trascorre a preparare tutti gli impasti che verranno lasciati maturare l’intera notte, per poi essere cotti la mattina del giorno dopo ed essere serviti per pranzo.

Il giorno dopo sulle tavole dei napoletani si troverà : il tortano, il casatiello e la pizza piena. A questi si associa sempre la famosa “fellata” – un piatto di affettati- accompagnata con le fave.

In ordine viene servita prima la fellata come antipasto (riciclata anche nel menù di Pasqua) che comprende: affettati di salame napoletano, capicollo, pancetta e formaggi come provolone fresco e caciocavallo e l’immancabile ricotta salata.

A seguire ci saranno: Casatiello e/o il Tortano, pizze sempre ripiene di salumi, formaggi e uova e le fave fresche.

Le uova non possono mai mancare. Come sottolinea la testata Gambero Rosso, le uova sono il simbolo della rinascita e uno dei doni utilizzati dai popoli antichi, un buon auspicio. Il tutto si accompagna rigorosamente con del pane cafone con crosta scura e croccante.

Se il casatiello dovesse avanzare si può conservare ben coperto in un luogo asciutto ed essere consumato nei giorni seguenti.

Per concludere il pranzo del Sabato Santo, non può mancare la pastiera – che preparano in tutta Italia – ma che è il vero simbolo della cucina campana.

 

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