Rinnovo contratto commercio 2024: aumenti di 240 euro
Rinnovo contratto commercio 2024, aumenti di 240€ mese per i quarti livelli: le nuove tabelle retributive e tutte le novità.
Rinnovo contratto commercio 2024 – Dopo ben quattro anni di attesa è stato finalmente firmato il rinnovo del contratto nazionale del Commercio e del Terziario per il quale sono interessati oltre 3 milioni e mezzo di lavoratori.
Il rinnovo arriva dopo uno stallo durato anni e sfociato nello sciopero a sorpresa da parte dei lavoratori dello scorso dicembre a ridosso delle festività natalizie.
L’aumento contrattuale previsto dal nuovo contratto siglato prevede a pieno regime un aumento di 240€ al mese per un IV livello ed una tantum di 350€ per gli anni precedenti divisa in due tranche uguali erogate nei mesi di luglio 2024 e luglio 2025.
Il nuovo contratto entrerà in vigore già dalla busta paga del mese di aprile nella quale verrà erogato la prima tranche dell’aumento salariale di 70€ (per il IV Livello).
Ancora non sono state diffuse tutte le tabelle suddivise per i vari livelli contrattuali e che verranno pubblicate nei prossimi giorni.
Rinnovo contratto commercio 2024, la soddisfazione della Cigl:
Dopo oltre 4 anni di attesa sono state finalmente siglate le intese di rinnovo dei Contratti nazionali del Terziario, Distribuzione e Servizi applicati alla più vasta platea di lavoratrici e lavoratori del settore privato in Italia, con oltre 3milioni di addetti impiegati nelle attività commerciali e nelle imprese di servizi. Le Ipotesi di Accordo sono state sottoscritte nella prima mattinata di oggi a Roma, al termine di una trattativa non stop tra i sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs e le associazioni imprenditoriali di settore Confcommercio e Confesercenti. I contratti avranno vigenza triennale, con decorrenza dal 1° aprile 2024 al 31 marzo 2027.
Il confronto tra le sigle sindacali e le parti datoriali è ripreso negli ultimi mesi dopo la vasta mobilitazione organizzata da Filcams, Fisascat e Uiltucs, culminata nello sciopero nazionale del 22 dicembre scorso, con migliaia di addetti del settore che si sono astenuti dal lavoro partecipando alle manifestazioni organizzate in cinque differenti città: Cagliari, Milano, Napoli, Palermo e Roma. L’impegno congiunto di sindacati, lavoratrici e lavoratori ha aperto una breccia al tavolo di una trattativa, da troppo tempo in stallo dopo la sottoscrizione dell’accordo ponte siglato nel dicembre 2022, e ha permesso di raggiungere un’intesa che migliora le condizioni di lavoro e i trattamenti retributivi.
Nel merito gli accordi prevedono un aumento contrattuale a regime di 240 euro al quarto livello, da riparametrare, con l’erogazione di una massa salariale di 7.180 euro comprensiva dell’Una Tantum di 350 euro, una ulteriore erogazione rispetto a quella già avvenuta lo scorso anno. La prima tranche di 70 euro sarà erogata da aprile 2024 e si aggiunge ai 30 euro precedentemente concordati. Previsto anche l’incremento dell’indennità annua della clausola elastica del part-time, che passa da 120,00 euro annui a 155,00.
Sulla parte normativa è stata ridefinita la sfera di applicazione e aggiornata la classificazione in ragione dei nuovi profili professionali di settore. Sono stati inoltre definiti miglioramenti sulle politiche di genere e sono previsti ulteriori congedi per le donne vittime di violenza.
Il testo ora sarà sottoposto al vaglio delle lavoratrici e dei lavoratori.
“Un risultato ottenuto grazie all’impegno e ai sacrifici delle lavoratrici e dei lavoratori che hanno sostenuto mobilitazioni e scioperi, nonostante si trovassero stretti tra salari poveri e costo della vita sempre più elevato” ha dichiarato Fabrizio Russo, segretario generale Filcams Cgil.
“Un risultato positivo, che restituisce potere d’acquisto e dignità ai milioni di lavoratrici e lavoratori di un settore strategico per l’intera economia nazionale. La priorità è ora rinegoziare anche i restanti contratti del Terziario con Federdistribuzione e con la Distribuzione Cooperativa e i contratti del Turismo, in attesa di un rinnovo che manca da troppi anni”.
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