Renzi, “devo tornare a fare il Renzi 1”
Renzi, il Premier-Segretario del Partito Democratico punta deciso verso un ritorno alle origini
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Renzi, il premier del Partito Democratico parla senza mezzi, «Queste elezioni dicono con chiarezza che con il Renzi 2 non si vince. Devo tornare a fare il Renzi 1 e infischiarmene dei D’Attorre e dei Fassina e riprendere in mano il partito». Renzi, inoltre aggiunge che le primarie sono in crisi e che se dipendesse da lui, la loro stagione sarebbe finita. Dunque il rottamatore trasferitosi da Firenze a Via del Nazzareno l’8 dicembre 2013, grazie proprio alle primarie per la leadership del partito democratico, che poi gli hanno dato il largo all’interno della direzione permettendogli di “togliere la fiducia” all’allora Premier democratico Enrico Letta a suon di #enricostaisereno, decide che lo strumento delle primarie non si è rivelato idoneo.
Altro passaggio molto significativo riguarda la strutturazione del voto in italia, infatti Renzi dichiara che “questo è un Paese moderato, vince chi occupa il centro, con personalità. In Liguria la Paita non ha perso perché il candidato di Civati le ha tolto dei voti che probabilmente non sarebbero andati comunque a lei, ma ha perso perché nell’ultima settimana il 5 per cento degli elettori di centro si è spostato verso Toti.
Insomma il Premier-Segretario fa capire in modo chiaro e netto che la barra del PD deve essere spostata ancora più verso il centro, relegando di fatto la sinistra del suo partito a meri urlatori in solitaria, perché si sa che per Renzi essere di sinistra non paga in termini elettorali.
Il premier chiosa poi sulle candidature alle regionali, «non ho messo bocca perché pensavo che astenermi fosse un presupposto per stare tutti insieme. E poi ci siamo dimenticati cosa scrivevano di me? L’arroganza al potere, la democratura… Ah, ma adesso basta, si cambia. Anche perché tra un anno si vota nelle grandi città. Torino, Milano, Bologna, Napoli, forse Roma.» Roma? «Se torna Renzi 1, fossi in Marino non starei tranquillo.»
Insomma Renzi vuol far tornare a parlare di “Democratura”.
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