10 Gennaio 2021

Proverbi- Perché si dice “Sant’Antuono se ‘nnammuraie d”o puorco”?

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Proverbi napoletani- “Sant’Antuono se ‘nnammuraie d”o puorco”: il significato e la storia di questo modo di dire

I proverbi napoletani, perle di saggezza popolare, riescono a toccare con poche parole gli ambiti più diversi. Non pochi, per esempio, sono i detti incentrati sulle figure dei santi. Oggi scopriamo insieme il significato del modo di dire: “Sant’Antuono se ‘nnammuraie d”o puorco”.

La festa in onore di Sant’Antuono (ovvero Sant’Antonio Abate) viene celebrata il 17 gennaio ed è un mix di religiosità, folklore e partecipazione popolare.

Sant’Antonio, eremita e taumaturgo, secondo la leggenda accese il suo bastone con il fuoco dell’inferno per salvare l’anima di alcuni defunti. Fondò l’ordine degli Antoniani e fece costruire uno dei più grandi ospedali che durante il Medioevo curavano l’Herpes Zoster, comunemente noto come “fuoco di sant’Antonio”.

I monaci, per curare questa malattia della pelle, usavano il grasso del maiale  e per dare da mangiare ai malati dell’ospedale chiesero al Papa il permesso di iniziare ad allevare maiali, poiché prima la fede cristiana non permetteva il consumo di carne suina.

Il santo solitamente viene rappresentato con un maialino ai suoi piedi perché , secondo la leggenda, quando si trovava a Barcellona, una scrofa gli si avvicinò  con un piccolo porcellino zoppo e malato tra le fauci. Gli pose il piccolo davanti in atto di preghiera ed il santo riuscì a guarire il porcellino con un segno della croce. Da allora in poi, il maialino lo seguì per tutta la vita e, grazie a questo miracolo, sant’Antonio riuscì a convertire tutta la popolazione.

Il detto ”Sant’Antonio si innamorò del maiale” viene usato solitamente per affermare che “l’amore è cieco” e tradisce il pregiudizio che seguiva il maiale in età cristiana.

‘O puorco, sacro alla dea Cerere, era considerato dai cristiani un animale immondo, ma l’episodio di Sant’Antonio convinse la chiesa a ritrattare la sua posizione .

A Napoli, come in molte località del Sud Italia, il 17 gennaio si accendono dei “focarazzi” (“falò di Sant’Antuono”), che hanno una funzione fecondatrice e catartica.

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