Proverbi- Perché si dice “Giacchino mettette ‘a legge e Giacchino fuje ‘mpiso”?
Proverbi napoletani, scopriamo insieme la storia e il significato del detto “Giacchino mettette ‘a legge e Giacchino fuje ‘mpiso”
Stabilire delle regole e poi rimanerne vittime, questo è il senso del proverbio “Giacchino mettette ‘a legge e Giacchino fuje ‘mpiso”.
Questo famoso modo di dire napoletano è incentrato- come tati altri- su un personaggio celebre.
Si traduce letteralmente “Gioacchino fece la legge e Gioacchino stesso venne impiccato”, ma chi era questo Gioacchino?
Si tratta di Gioacchino Murat, generale francese, re di Napoli (con il nome di Gioacchino Napoleone) e maresciallo dell’Impero con Napoleone Bonaparte. Fu ucciso a Pizzo Calabro il 13 ottobre 1815, con l’applicazione della legge del 1808 da lui stesso voluta. È opportuno precisare che esiste una variante più corretta del proverbio: “Giacchino facette ‘a legge e Giacchino fuje acciso“, in quanto Murat venne fucilato e non impiccato (‘mpiso).
Murat fu condannato alla massima pena per atti rivoluzionari. Di fronte al plotone d’esecuzione si comportò con estrema fermezza, tanto da rifiutare di essere bendato. Pare che le sue ultime parole siano state: «Risparmiate il mio volto, mirate al cuore, fuoco!» .
Il celebre proverbio, quindi, mira ad ammonire colui che ha prodotto la causa del proprio danno: chi è causa del suo male, deve piangere se stesso.
LEGGI ANCHE: Proverbi- Perché si dice “Sant’Antuono se ‘nnammuraie d”o puorco”?
Seguici su Facebook e resta aggiornato con NAPOLIZON per tutte le notizie relative alla Città di Napoli e non solo (clicca qui e metti mi piace alla nostra pagina ufficiale social per restare sempre connesso con noi).
ARTICOLO PRECEDENTE
ARTICOLO SUCCESSIVO
Lascia un commento