Proverbi napoletani, cosa significa “vulé ‘o cocco ammunnato e bbuono”?
“Vulé ‘o cocco ammunnato e bbuono”, quando si usa questo proverbio? Che cos’è il “cocco”? Scopriamolo insieme!
Proverbi napoletani- Perché si dice “vulé ‘o cocco ammunnato e bbuono”? È un’espressione partenopea famosissima che viene usata nei casi più disparati. Solitamente si utilizza questo detto per alludere alle persone pigre che, non volendosi affaticare, vogliono sempre trovare il “cocco ammunnato e bbuono”. È comodo d’altra parte godere del frutto del lavoro altrui senza doversi stancare.
Insomma tutti quelli che hanno una certa abitudine ad ottenere le cose senza sforzo vogliono “‘o cocco ammunnato e bbuono”. Ma che cos’è realmente il “cocco“?
Si tende a pensare al frutto tropicale venduto in spiaggia già pulito e tagliato, pronto per essere mangiato. In realtà il cocco a cui si fa riferimento nel proverbio non è questo. Si tratta, invece, dell’uovo che, con voce gergale fanciullesca è chiamato cocco, richiamandosi al noto verso della gallina cocco(dè).
“Ammunnato”, invece, significa “mondato”, pulito e quindi, in questo caso, sgusciato. “Bbuono” è usato come rafforzativo, per dare maggiore enfasi all’aggettivo.
L’uovo di cui si parla è ovviamente un uovo sodo: sgusciarlo è un lavoro noioso e snervante e averlo già ammunnato permette di mangiarlo senza troppa fatica.
Il proverbio “vulé ‘o cocco ammunnato e bbuono”, quindi, si traduce in: “Così come succede con i bambini, vuole l’ovetto già sgusciato”.
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